Il Cloud Computing è definito da molti come la nuova frontiera per la produttività aziendale: niente più acquisti di hardware e licenze software ma acquisti di spazio e servizi web per elaborazione e conservazione dei dati.
Da un punto di vista ufficiale in Italia questa nuova filosofia IT non sembra essere ancora tanto diffusa, ma i dati mostrati da VmWare sono piuttosto discordanti su questo punto.
Una ricerca commissionata dall'azienda famosa per la sua piattaforma di virtualizzazione ha mostrato che nel nostro Paese ben il 66% dei dipendenti pubblici e privati utilizza regolarmente servizi cloud per il proprio lavoro e di questi il 49% lo farebbe senza averne il permesso da parte dei propri responsabili IT.
Molti lavoratori (compreso chi scrive) utilizzano ad esempio dropbox al posto dell'email aziendale per condividere gorsse quantità di documenti con i colleghi; altri per modificarli utilizzano Google Docs e/o Office Web Apps al posto dei classici applicativi a ufficio e così via.
Il fatto che lo facciano senza chiedere il permesso all'azienda a prima vista non sembra così grave, ma se in rete iniziano a circolare dati finanziari e/o notizie più o meno riservate qualche piccolo problema potrebbe esserci, specie se non si prendono le dovute precauzioni di sicurezza.
Sarebbe necessario però chiedersi come mai i lavoratori preferiscano utilizzare prodotti alternativi sia gratuiti che a pagamento piuttosto che utilizzare quelli messi a disposizione dall'azienda.
Pprobabilmente è perchè sono più semplici da usare, più flessibili e ti permettono di lavorare da qualsiasi computer, tablet e notebook?
Sicuramente la possibilità di finire il proprio lavoro anche a casa, in treno o dovuque ci faccia comodo piuttosto che fare tardi in ufficio è un aspetto positivo; quello che è strano è che la maggior parte delle aziende ancora non lo abbia capito.