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7 febbraio 2012 2 07 /02 /febbraio /2012 14:50

Lo scontro fra Google e Apple per il dominio del mercato mobile non conosce tregua, e ogni giorno i fan di una e dell'altra parte lanciano bordate contro i rivali, nel tentativo di affermare il primato assoluto del loro brand preferito.

Proprio nella giornata di oggi gli Androidi ricevono, grazie allo studio pubblicato da crittericism, una nuova cartuccia da esplodere contro gli Apple-maniaci. Infatti, secondo quando riportato sul sito specializzato nell'analisi dei dati relativi ai crash delle applicazioni, le App per Iphone vanno in crash più spesso di quanto non facciano le App per Android

Analizzando la bellezza di 214 milioni di avvii di applicazioni mobili nel periodo compreso tra Novembre e Dicembre 2011 (di cui il 75% riguardava applicazioni per iOS, e questo di per sè è già un dato importante che conferma chi comanda fra i due concorrenti) si è arrivati alla conclusione che le applicazioni per iPhone hanno generato una numero di crash che in percentuale raggiunge l'86% delle segnalazioni arrivate, contro il 14% generato dalle applicazioni Android.

Tutto questo stona pesantemente con l'immagine di efficienza è stabilità che da sempre accompagna il mondo della mela morsicata. Ma a tutto c'è una spiegazione, e per i detrattori di Apple non è il caso di cantare vittoria: 

http://www.wired.it/uploads/images/201206/google_vs__android_app_crash_5425.jpg

Come infatti su può notare dal grafico, la maggior parte dei crash ottenuti dalle App iOS proviene dall'ultima versione del sistema operativo, la 5.0.1.

I fattori da tenere in considerazione sono due: uno riguarda la mancata compatibilità al 100% che molte applicazioni hanno con l'ultimo nato in casa iOS. Il secondo invece ha a che fare con i tempi che App Store impiega per autenticare e pubblicare una App aggiornata; sebbene gli sviluppatori riescano a risolvere i bug piu o meno velocemente, il tempo che passa dalla segnalazione alla pubblicazione della App aggiornata è molto più lungo rispetto a quanto avviene per Android, in cui lo sviluppatore non passa per alcun controllo da parte di Google, e una volta risolto il problema pubblica la sua App sull'Android Market quasi immediatamente.  

I dati mostrati quindi vanno presi con le molle, anche se hanno una loro valenza statistica almeno per quanto riguarda le versioni più vecchie dei sistemi mobili analizzati.  

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