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26 maggio 2013 7 26 /05 /maggio /2013 14:05

Giugno 2013 sarà il mese dei nuovi processori di Intel, attraverso i quali i produttori di PC sperano di ravvivare un mercato che stretta fra tablet e smartphone non tira più come una volta. 

Ma cosa si nasconde sotto il nome di Haswell? Intel ha deciso di puntare tutto sull'efficienza, preferendo concentrarsi sui consumi energetici piuttosto che sulla potenza pura (ritenuta più che sufficiente per i computer attuali) cercando quindi di produrre processori che a parità di prestazioni rispetto agli attuali Ivy Bridge riuscissero a consumare meno energia. 

L'introduzione di un nuovo power state che di default lascerà la cpu in una condizione di basso consumo energetico che sarà abbandonato solo quando sarà necessaria la massima potenza a disposizione permetterà di contenere i consumi di energia in maniera considerevole rispetto alle architetture precedenti, con un risparmio di circa 10W. 

In generale si parla di un miglioramento della durata della batteria del 50%, ma è presto per dire se è davvero così o si tratta solo di una speranza. 

http://www.digitalic.it/wp/wp-content/uploads/2013/04/intel_logo.jpg

Ma le novità iniziano a comparire già dalla struttura della memoria cache: quella di primo livello sarà di 64 KB e sarà condivisa fra tutti i coreognuno di essi avrà una L2 da 256 KB mentre saranno condivisi i 16 MB (o 32 per i server) della cache di livello 3.

Grosse novità anche per il set di istruzioni: l'introduzione delle istruzioni AVX2 permetterà di eseguire le operazioni in virgola mobile a una velocità doppia rispetto al passato, con 32 operazioni a singola precisione e 16 a doppia precisione in ogni ciclo di clock.

Ci sarà poi un ulteriore miglioramento della gestione delle frequenze operative che faciliterà ancora di più le operazioni di overclocking permettendo una gestione separata delle frequenze del processore, della RAM e della GPU. 

Quest'ultima sarà opportunamente potenziata in modo da poter essere utilizzata in notebook e ultrabook di ultima generazione. In questi devices infatti lo spazio ridotto mette sempre i produttori alle ricerca di un modo per ottenere prestazioni soddisfacenti senza per questo sacrificare spazio per una scheda video dedicata e le nuove gpu integrate di Intel permetteranno un raddoppio delle prestazioni rispetto ai processori attuali. 

Il tutto sarà favorito dall'integrazione nella CPU del circuito necessario per la regolazione del voltaggio che permetterà di gestire con efficienza l'erogazione dell'energia. 

La presentazione ufficiale dei primi PC con processore Haswell è prevista per il mese di Giugno, con Asus e Hp già pronte a lanciare i primi modelli. 




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25 maggio 2013 6 25 /05 /maggio /2013 19:16

Sembrerebbe che Google sia la gallina dalle uova d'oro dell'informatica: Android, il browser Chrome, Gmail ecc. sono utilizzati da centinaia di milioni di utenti in tutto il mondo e sono un vanto per l'azienda. 

Ma come nelle migliori famiglie c'è anche la pecora nera, il prodotto di cui nessuno sentirà la mancanza. Parliamo in questo caso di Chrome OS, il sistema operativo completamente web-based che nei sogni dell'azienda doveva essere il trampolino di lancio verso il dominio assoluto del mondo di internet: le premesse sembravano buone, con produttori come Samsung e Acer coinvolti nel lancio di appositi dispositivi (i Chromebook) e la possibilità di contare su un parco software di tutto rispetto proveniente dal webstore di Chrome e dalle applicazioni di Google (Docs, Drive ecc). 

Purtroppo però l'esperimento è miseramente fallito, almeno a giudicare dai dati rilasciati da netmarketshare e che vedono Chrome OS praticamente assente. 51a0f60b26ece25cd7000014.jpeg

Il settore dei sistemi operativi resta dominato da Microsoft e il prodotto di Google viene relegato tra gli others. Una statistica un pò più dettagliata gli da una diffusione pari allo 0.023%, talmente poco rilevante che secondo chi ha pubblicato i dati non valeva nemmeno la pena di dedicargli attenzione. 

Confrontando la diffusione di Chrome OS con in numeri di Android, che ha quasi un miliardo di utenti, si può senza dubbio parlare di un disastro totale, confermato dalle vendite praticamente nulle dei Chromebook. 

Che aggiungere? Se non altro abbiamo la conferma che anche i colossi di Google a volte sbagliano.  


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17 maggio 2013 5 17 /05 /maggio /2013 19:46

Mozilla Firefox, il browser free per eccellenza (almeno secondo Linux) starebbe per essere soppiantato da Chromium.

La versione open di Google Chrome potrebbe infatti essere scelta a breve come browser predefinito in Ubuntu; tutta colpa di Ubuntu Touch: la versione per dispositivi mobili della distribuzione Linux di Canonical contiene di suo buona parte delle librerie webkit usate per Chromium. 

L'idea dell'azienda è sempre quella di creare il sistema operativo perfetto, in grado di offire le stesse funzionalità ed integrare perfettamente mondi diversi come quelli dei PC, degli smpartphones e dei tablet.

http://www.tiziano.caviglia.name/images/chromium-new-logo.png

Così all'Ubuntu Developer Summit è stata avanzata la proposta di cambiare il browser predefinito e passare a Chromium, che secondo molti sviluppatori permetterà di raggiungere l'obiettivo prefissato oltre che di ottenere una migliore integrazione della navigazione web con l'interfaccia Unity (pare infatti che secondo gli sviluppatori di Canonical il browser Chromium sia l'ideale per la navigazione internet a tutto schermo).

La migrazione dovrebbe avvenire già dalla prossima release, Ubuntu 13.10, anche se per avere la conferma ufficiale bisognerà aspettare qualche tempo. 

Ci sono infatti un pò di problemi da risolvere, primo fra tutti il fatto che Google ha deciso di sviluppare un proprio fork di webkit che pur mantenendo gran parte delle sue caratteristiche non è proprio la stessa cosa: bisognerà quindi garantire prima la massima compatibilità fra le due versioni per evitare problemi. 

Ovviamente anche nel caso davvero dovesse avvenire questo cambio di brower non l'uso di Firefox sarà precluso per chi vorrà continuare a navigare in internet attravero il prodotto di Mozilla. 

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16 maggio 2013 4 16 /05 /maggio /2013 18:47

Dopo la chiusura di Msn, Skype è diventata la piattaforma di messaging predefinita di Windows 8Ci si aspettava che il passaggio a questo nuovo strumento (che per molti utenti è stato traumatico a dire il vero) portasse in dote agli utenti dei miglioramenti evidenti nell'esperienza di chat e in effetti è quello che è successo.  

Ma a quanto pare Microsoft nel pensare a come aiutare i suoi clienti ha fatto un pò di confusione e ha iniziato a invaderne la privacy in maniera piuttosto evidente (e anche un pò strana).

http://rack.1.mshcdn.com/media/ZgkyMDEzLzAxLzA5L2NhL3dpbmRvd3Nza3lwLmNkZjY5LmpwZwpwCXRodW1iCTk1MHg1MzQjCmUJanBn/f01013e2/d94/windows-skype.jpg 

Chiariamo subito che non c'è niente di illegale in tutto questo: al momento in cui accettiamo la licenza di installazione di Skype stiamo anche acconsentendo al fatto che Microsoft possa leggere le nostre chat (è scritto nella licenza, fidatevi).

Questo però non vuol dire che ci sia un dipendente che legge 24 ore al giorno le milioni di sessioni di chat aperte dai suoi clienti.

Secondo quanto dichiarato dall'azienda (ed evidenziato da chi ha scoperto la questione) i server in questione si limitano a riconoscere gli indirizzi internet che vengono digitati da ogni singolo utente in modo da riconoscere e contrastare eventuali virus che linkano a siti di spam e/o i redirect a essi. 

Fino a questo punto niente di strano, anzi sembrerebbe una buona iniziativa; il problema è che secondo gli scopritori dell'inghippo Microsoft salverebbe solo gli indirizzi https tralasciando quelli http. La cosa appare un tantino sospetta considerando che il protocollo https è quello usato di solito per il login su siti di e-commerce, banche, social network ecc.

Nell'attesa di chiarimenti comunque sarebbe una buona idea quella di evitare di condividere link di questo tipo in chat: il pericolo che un logger o qualcos'altro installato nel nostro computer possa tracciare le nostre conversazioni è un pericolo reale a prescindere dal comportamento di Microsoft.

  


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13 maggio 2013 1 13 /05 /maggio /2013 14:02

E' durato meno di un anno l'esilio del pulsante start. Eliminato dall'interfaccia modern di Windows 8 il simbolo per eccellenza dei sistemi windows si è dimostrato essere indispensabile agli utenti, che pur avendo accolto con il necessario calore il nuovo prodotto Microsoft non sono proprio riusciti a digerirne la scomparsa. 

http://www.geek.com/wp-content/uploads/2013/04/windows_81v2-590x327.jpg

Praticamente inutile per i pochi utenti dei dispositivi touch targati Microsoft il pulsante in questione ha fatto sentire tutta la sua mancanza agli utenti desktop, che completamente assuefatti alla sua presenza hanno mostrato più volte di non poterne fare a meno.

Così fra soluzioni di terze parti e richieste ufficiali alla fine il team di sviluppo sembra essersi convinto (o per alcuni sembra essere stato costretto dalla dirigenza stufa delle lamentele degli utenti) a ripristinarne l'uso a partire dall'aggiornamento Windows 8.1.

In uscita a Settembre l'update dovrebbe portare parecchie novità in Windows 8, specie per quello che riguarda l'interfaccia utente

Anche la scomodissima charm bar, che compare solo avvicinando il cursore all'estremità dello schermo, dovrebbe essere ridisegnata per favorire gli utenti dotati di mouse (quelli più penalizzati dal nuovo design di windows).  

Putroppo però non sarà reintrodotta la vecchia struttura del menù applicazioni (per intenderci quella che compare cliccando il pulsante Start in Windows 7) quella è destinata a restare un ricordo dei bei tempi che furono. 

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11 maggio 2013 6 11 /05 /maggio /2013 14:01

Dopo un inizio segnato dal costo elevato e dallo spazio di memorizzazione ridotto gli SSD stanno iniziando a guadagnare posizioni rispetto agli hard disk classici.

Più veloci e resistenti, meno soggetti a errori di scrittura/lettura, gli ssd sembrano effettivamente essere la soluzione ideale per la memorizzazione dei dati. Ma ci sono anche diversi svantaggi nel loro utilizzo, che spesso gli utenti (attratti dalle prestazioni migliori) tendono a sottovalutare e/o a ignorare del tutto. 

http://notebookitalia.it/images/stories/ssd_vs_hdd.jpg

Ad esempio, pur essendo vero che gli ssd hanno meno parti in movimento rispetto agli hd tradizionali e che di conseguenza c'è meno pericolo di guasti meccanici, è anche vero che rispetto a questi hanno una vita media minore per via del numero massimo di riscritture che ogni singola cella di memoria può avere e che è sensibilmente ridotto.

I produttori promettono che le prestazioni miglioreranno con l'avanzare della tecnologia, ma per ora se si fa un uso spietato del backup con continue scritture e letture un hd tradizionale è forse una soluzione migliore.

Non bisogna poi dimenticarsi che il prezzo medio per GB è molto più alto in un ssd che in un hd meccanico; a conti fatti se si deve conservare una grande quantità di dati la soluzione più abbordabile resta quella di affidarsi a un hd classico che a parità di prezzo può essere acquistato di dimensioni ben più grandi rispetto a un ssd

Un discorso correlato a quello dei guasti è il recupero dei dati. Nel caso di un hd meccanico è complicato ma non impossibile anche per i meno esperti riuscirne a recuperare gran parte del contenuto in seguito a un guasto; per un ssd invece è praticamente impossibile.

Ogni costruttore adotta infatti degli algoritmi proprietari per la scrittura e la protezione dei dati: questo vuol dire che ogni singola marca ha bisogno del tool specifico per poter accedere ai dati in caso di guasti; e a quel punto la soluzione migliore è affidarsi all'assistenza diretta del produttore piuttosto che ai tecnici fai-da-te.   

In definitiva nessuna delle due tecnologie è migliore in assoluto, ma nella scelta bisogna sempre ragionare caso per caso e non affidarsi alle mode e/o all'effetto novità.

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7 maggio 2013 2 07 /05 /maggio /2013 17:56

Lanciato con tutti gli onori del caso Windows 8 sembrava destinato in un primo momento al fallimento totale; un pò perchè Seven ancora oggi non è affatto da buttare, un pò perchè molti degli utenti e degli appassionati restavano fedeli alla regola dell'alternanza di Microcrosoft secondo la quale a una versione perfetta di Windows segue sempre una versione flop.

http://i-cdn.phonearena.com/images/articles/79910-image/windows-8-start-screen.jpg

Ma l'eccezione che conferma la regola sembra essere arrivata proprio con Windows 8 e così, in soli 6 mesi il nuovo sistema operativo ha raggiunto i 100 milioni di utenti; la cifra comprende sia gli utenti che hanno acquistato una nuova licenza (quindi chi ha comprato un nuovo PC) sia chi ha aggiornato da release precedenti.

Vista così sembrerebbe una buona notizia, ma in casa Microsoft c'è ancora una nota dolente: i dispositivi touch. Windows 8 è stato pensato proprio per l'uso su dispositivi di questo tipo, ma nonostante questo non è riuscito a convincere gli utenti che continuano a preferirgli devices Apple e Android. 

Surface, il tablet di punta di Microsoft, non è riuscito a entrare nei cuori degli appassionati relegando Windows RT (la controparte per dispostivi ARM di Windows 8) a sole 200.000 unità vendute.

E' andata un pò meglio alla versione standard che è riuscita a farsi acquistare da 700.000 utenti, ma le vendite totali sembrano davvero troppo poche per soddisfare la dirigenza dell'azienda, che però se la prende principalmente coi produttori, colpevoli secondo loro di non aver dato il giusto interesse alla loro piattaforma.

Ciò nonostante però si prepara al lancio della sua seconda generazione, sperando che anche grazie a Windows Blue (l'aggiornamento che dovrebbe arrivare entro fine anno per Windows 8 e che secondo le prime notizie riporterà in vita il tasto home) la situazione dei tablet Microsoft migliori decisamente. 


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30 aprile 2013 2 30 /04 /aprile /2013 17:41

MSN (o meglio Windows Live Messenger) ha chiuso i battenti da poco, sostituito da Skype come client di chat ufficiale dei sistemi Microsoft. Una perdita tutto sommato importante, anche se non certo una catastrofe visto che è stato rimpiazzato da uno dei migliori esponenti del settore.

http://www.thenewstribe.com/wp-content/uploads/2013/04/windows-live-messenger-71.png

Ma se proprio non volete rassegnarvi alla perdita e non sopportate l'idea di lasciare per sempre il clienti di chat che vi ha guidato nelle prime avventure in rete sappiate che c'è ancora una possibilità.

In effetti ad aver chiuso per ora è solo il lato client e nemmeno completamente dato che i client alternativi funzionano ancora. Se infatti provate a collegarvi da un'altra piattaforma o con un client che non sia quello ufficiale Microsoft scoprirete che funziona ancora tutto alla perfezione.   

Una situazione che a prima vista sembra abbastanza strana, ma che in realtà è più che ovvia dal momento che msn è ancora completamente supportato in Cina; ci sono quindi milioni di utenti che lo utilizzano regolarmente. 

Se volete continuare a farlo anche voi c'è anche un programmino apposito dal nome di Messenger Reviver che sostituisce in tutto e per tutto il client di Windows. 

Ad ogni modo questa situazione di morte apparente non durerà in eterno: entro il 2014 Microsoft dovrebbe chiudere anche i server di msn per passare completamente la gestione degli utenti a Skype.

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29 aprile 2013 1 29 /04 /aprile /2013 18:52

Non bastano le raccomandazioni di aziende, esperti ed amici smanettoni: nel mondo quasi 1/4 dei PC attualmente in funzione non sono minimamente protetti contro i virus.

Questi i dati mostrati da Microsoft, che nel suo rapporto annuale mostra come il 24% dei computer sia completamente esposto a virus e malware vari. I motivi sono molteplici: si va dall'utente che ignora completamente il problema ai sofware antivirus per cui è scaduto il periodo di prova e che non sono stati mai acquistati, passando per  i computer oramai infetti in cui l'antivirus è disabilitato e quelli con antivirus mai aggiornato. 

http://www.digitalnewschannel.com/images/news/0512/flame-virus.jpg

Insomma ce n'è per tutti gusti, ma qualunque sia il motivo il problema c'è ed è anche piuttosto grave. Sempre secondo l'azienda infatti i computer in questione sono 5 volte più esposti a rischi rispetto a quelli adeguatamente protetti; il Paese con la situazione peggiore in assoluto è l'Egitto, dove il 40% dei PC risulta senza antivirus, seguono India e Stati Uniti con rispettivamente 30% e 26%. 

Stranamente l'Italia in questa classifica se la cava meglio di tutti, con appena 3 computer ogni mille ad essere in pericolo.

Almeno per quello che riguarda la sicurezza il nostro Paese sembra essere in una posizione di tutto rispetto; non è poco considerando che gli utenti italiani fino ad oggi erano detentori di record molto meno edificanti. 


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28 aprile 2013 7 28 /04 /aprile /2013 18:51

Puntuale come sempre Canonical rilascia la prima release annuale di Ubuntu. Numerata 13.04 e con il nome animalesco di Raring Ringtail (che poi sarebbe questo) la nuova versione di Ubuntu non presenta grossissime novità dal punto di vista del software, soffermandosi principalmente sulla necessità di ottimizzare il sistema e renderlo più performante.

http://cdnum.unixmencom.netdna-cdn.com/wp-content/uploads/2013/04/13.04-logo.jpg

Così troviamo grosse novità in Unity, con il Launcher profondamente migliorato sia per quello che riguarda la reattività che per le animazioni, ma anche reso più amichevole verso gli utenti.

Nell'ottica del miglioramento di Unity vanno anche inserite le nuove icone introdotte (che danno un tocco ulteriore di novità a tutta l'interfaccia) e le nuove finestre di dialogo per spegnimento, riavvio ecc. 

Non mancano anche alcune ottimizzazioni per così dire nascoste destinate a migliorare le prestazioni generali del sistema e le compatibilità con l'hardware di ultima generazione.

Particolare attenzione è stata posta al consumo delle risorse hardware: Ubuntu punta (nemmeno tanto velatamente) ad essere in un futuro non troppo lontano il sistema di riferimento per tablet e smartphones e per raggiungere l'obiettivo c'è bisogno di migliorare molto l'usabilità e le prestazioni sui sistemi mobili; Raring Ringtail va proprio in questa direzione e promette di essere l'anello mancante tra pc desktop e smartphones.   

Il link di riferimento per il download è sempre il solito; ma se proprio non vi va giù l'idea di utilizzare Unity potete gioire lo stesso: contemporaneamente alla versione principale sono state rilasciate anche le versioni alternative come Kubuntu, Xubuntu, Lubuntu e la versione GNOME. 

 Ognuna di esse ha ricevuto degli update appositi alla parte grafica oltre a quelli comuni ed è quindi effettivamente aggiornata all'ultima release: non vi resta che scegliere la vostra distribuzione preferita ed installarla in attesa della release di Ottobre.     


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