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26 febbraio 2012 7 26 /02 /febbraio /2012 14:07

http://www.corriereuniv.it/cms/wp-content/uploads/2009/10/dollaro.gifIl mondo dei cellulari ha da sempre influenzato il modo di comunicare delle persone: in principio erano gli sms, più economici di una telefonata per l'utente ed allo stesso tempo un affare per gli operatori. Un sms che al cliente costa 15 centesimi all'operatore non costa praticamente nulla, quindi tutto quello che arriva tramite gli sms inviati è guadagno puro (tanto per chiarire il concetto ricordiamo che 140 caratteri occupano una quota di banda infinitesimale che non incide in alcun modo sulla saturazione delle linee). 

L'arrivo sul mercato di smartphones ultra-tecnologici, capaci di sfruttare la rete internet per mantenere i clienti in contatto fra di loro ha però portato una rivoluzione nel modo di usare lo strumento telefonino. Se da un lato gli operatori mobili si fanno pagare profumatamente il servizio dati, con tariffe piuttosto altine (almeno da noi in Italia) dall'altro il boom delle applicazioni mobili per la messaggistica istantanea ha praticamente azzerato il traffico di sms fra gli utenti. 

Quello che una volta potevo dire ad un amico nei 140 caratteri di un sms adesso posso dirlo con un tweet, un post su facebook, oppure tramite wazzup e la chat di msn. Il tutto senza costi aggiuntivi, essendo il traffico generato da queste applicazioni compreso nella mia tariffa flat per internet.

La stima delle perdite ce la offre ovum, sito specializzato nel campo delle tecnologie di ogni tipo, e parla di una perdita di quasi 14 miliardi di dollari dovuta agli sms non inviati. 

Fornire tutta la tecnologia possibile in quanto a connettività per i computer casalinghi anche agli smartphones quindi sembra essere stato un boomerang. Aver permesso di convogliare sul traffico dati gran parte delle comunicazioni che prima avvenivano via rete GSM (non solo gli sms, ma anche il traffico voce, basti pensare a Skype) ha aperto un mondo agli utenti, ma ha anche creato un grosso problema alle compagnie telefoniche che ora sono costrette a fare i conti con il declino di uno strumento, come appunto gli sms, che rappresentava una fonte di guadagno importante. 

I detrattori diranno che tutto sommato le compagnie telefoniche hanno guadagnato fin troppo sulle spalle dei clienti, ma tutto questo non significa che possano continuare a perdere all'infinito, anche perchè questi soldi dovranno pur recuperarli da qualche parte ed è scontato che a pagare saremo sempre noi utenti.  

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