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15 settembre 2013 7 15 /09 /settembre /2013 12:26

Il 93% degli incidenti automobilistici è causato da errori umani: da questa premessa parte l'idea di Google di realizzare automobili che si guidino da sole. Niente colpi di sonno, distrazioni al cellulare, semafori non visti e/o altri avvenimenti che creano incidenti più o meno gravi: un computer guiderà la nostra auto come una sorta di autista automatico. 

In realtà non c'è solo Google: sono molte le aziende e le università interessate a progetti simili: in Europa ci sono Mercedes e Volvo, in Asia Nissan, ma anche alcuni progetti indipendenti fra cui spicca quello dell'Università di Parma.

Ma in cosa consiste un progetto di questo tipo? Innazitutto ci vuole un'automobile su cui installare una serie di sensori. Questi possono essere di vario tipo: dai più ingombranti e costosi dotati di sistemi di guida laser (come i missili in pratica) a quelli più economici e discreti basati su micro-camere installate nella carrozzeria. Ci vuole poi un software che interagisca con i sensori e l'automobile. 

Servono poi ovviamente una connessione a internet e al sistema gps, ma questo attualmente sembra essere l'ultimo dei problemi e quasi tutte le auto possono esserne facilmente dotate.

http://ziogeek.com/wp-content/uploads/2010/10/googleselfdrivinginfo.jpeg

La vera difficoltà sta nelle strade: per avere un sistema di guida automatizzata davvero efficiente infatti c'è bisogno non solo di auto, ma anche di strade intelligenti; la smart-car perfetta dovrà infatti essere in grado di leggere i dati provienienti in tempo reale dalla strada. 

Bisognerà cioè che la strada comunichi alla macchina le sue condizioni: stato dell'asfalto, traffico, presenza di pedoni ecc. Usando tutte queste informazioni il software installato nell'automobile (parliamo quasi ovunque di versioni Linux appositamente create e modificate) riuscirà a modulare la velocità, sterzare, fermarsi ai semafori e/o ai segnali stradali che incontrerà.

Questo lo scenario ideale: in realtà gli esperimenti sono molteplici: ad esempio quello di Volvo, denominato SARTRE (Safe Road Trains for The Environment) prevede un treno di automobili senza pilota che seguono un primo veicolo con pilota e collegato via wireless con le altre. 

Più complesso quello che come abbiamo già citato, attualmente sviluppato dall'Università di Parma e che è a detta di molti il più avanzato in circolazione e che ha già completato qualche test su strade urbane.

 


 

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