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20 giugno 2012 3 20 /06 /giugno /2012 21:56

http://www.blogcdn.com/www.engadget.com/media/2012/06/windowsphonedevsummit0131-600.jpgFinalmente l'attesa è finita, al Windows Phone Developer Summit attualmente in corso a San Francisco Microsoft scopre le carte e mostra per la prima volta Windows Phone 8. 

La nuove versione del sistema mobile di Microsoft, presentata da Joe Belfiore in persona, porterà grosse novità agli utenti: si comincia dal supporto ai dispositivi multi-core ,si prosegue con la possibilità di lavorare su tre risoluzioni (800x480, 1280x768 e 1280x720) e si finisce con il nuovo Internet Expolorer 10, che gli sviluppatori promettono super-veloce rispetto alla versione attualmente presente sui dispositivi Windows Phone 7.5 oltre che pienamente compatibile con html 5, flash e JavaScript. 

Ma questo è solo l'inizio: non mancheranno il supporto completo ad NFC, alle MicroSD (ed era ora che anche Microsoft aprisse alle memorie esterne) ed un nuova interfaccia, che possiamo vedere in anteprima in questo video, completamente riprogettata per offrire agli utenti una esperienza ancora più soddisfacente e personalizzabile in tutto e per tutto.

Se vi sembra ancora poco possiamo continuare ricordando che Windows Phone 8 sarà completamente compatibile con Windows 8 e ne condividerà il kernel: questo vuol dire che le applicazioni saranno completamente portabili, e si potrà passare dal PC allo smartphone senza nessuna difficoltà nel trasferire dati, di qualsiasi genere essi siano.

Purtroppo dobbiamo dire che non tutti gli utenti Windows Phone potranno godere di questo aggiornamento. Microsoft ha infatti ufficializzato quanto trapelato nel corso dei mesi passati, ed ha quindi confermato che Windows Phone 8 non sarà disponibile per i dispositivi di prima generazione.

Gli sviluppatori hanno giustificato questa scelta con le maggiori risorse hardware necessarie al nuovo sistema operativo per funzionare correttamente (in realtà secondo me è solo una mossa commerciale per spingere gli utenti a passare a nuovi smartphones) ma hanno promesso agli utenti di vecchia data l'uscita di una versione 7.8 di Windows Phone che porterà su alcuni dei vecchi devices la maggior parte delle funzionalità di Windows Phone 8 a partire dall'interfaccia.

 

 


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19 giugno 2012 2 19 /06 /giugno /2012 22:01

http://www.androidiani.com/wp-content/uploads/2012/05/tizen_thelinuxfoundation.jpgI dispositivi come smartphones e tablet sono uno spazio di mercato sempre più strategico per le grandi aziende dell'informatica,e non c'è da meravigliarsi se quasi tutte le grandi firme del settore hanno provato con risultati più o meno soddisfacenti a rilasciare il proprio sistema operativo mobile nel corso di questi ultimi anni.

Se da un lato ci sono i mostri sacri come Android e iOS,  seguiti da i vari Windows Phone, Symbian e Blackberry non possiamo non parlare di esperimenti caduti nel dimenticatoio forse troppo in fretta come Meego: nato dalla sinergia di Nokia e Intel  questo sistema operativo basato su Linux non ha avuto la fortuna che meritava, anche per via della strategia commerciale dell'azienda finlandese, che dopo aver lanciato il suo N9 ha preferito svoltare verso Microsoft e il suo WP7 piuttosto che continuarne lo sviluppo. 

Nonostante ciò Meego ha comunque avuto un discreto successo nella comunità open-source che ne sta continuando lo sviluppo in modo indipendente. Evidentemente l'idea non era così malvagia e Intel ha deciso di riprovarci, stavolta insieme a Samsung: è nato così il progetto Tizen che partendo da quanto di buono c'era nell'esperimento precedente (team di sviluppo compreso) punta a creare un nuovo sistema operativo mobile destinato a smartphones, tablet, netbook e quanto altro possa essere utilizzato per l'intrattenimento e la comunicazione in mobilità. 

Lo sviluppo, curato insieme alla Linux Foundation è iniziato a fine 2011 e proprio a dimostrare che si fa sul serio i primi prototipi di smartphone equipaggiati con Tizen OS sono già stati mostrati in foto e video (addirittura è stato fatto girare su un Samsung Galaxy SII per mostrarne la compatibilità con l'hardware attuale).

Il sistema in sè sembra mostrare buone potenzialità, e il fatto di essere basato sul kernel di Linux a detta degli sviluppatori permetterà la massima compatibilità con le app per Android (il che farebbe partire Tizen con un bel pò di applicazioni pronte per l'uso).

Non solo, il team di sviluppo è riuscito anche a stringere accordi con aziende del calibro di htc, Acer, Asus, Nec per quanto riguarda i produttori e Vodafone, Telèfonica ed Orange per quello che riguarda i gestori di rete. 

Con un simile schieramento di forze non è fantascienza prevedere l'uscita entro fine anno dei primi terminali Tizen. Questo nonostante Samsung continui a sfornare dispositivi Android e Windows Phone e con Nokia che ha deciso di non abbandonare del tutto il suo Meego.

Insomma la situazione è piuttosto ingarbugliata, ma vale la pena di tenere sotto controllo questo progetto dalle gradi potenzialità, hai visto mai che fra i contendenti più titolati possa spuntare la sorpresa?   




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18 giugno 2012 1 18 /06 /giugno /2012 14:22

http://assets.sbnation.com/assets/1190687/junior6.jpgIl nome Junior a molti di voi ricorderà il personaggio di Dragonball, a qualcun'altro il film piccola peste e via dicendo. Da oggi però questo nome identificherà anche il nuovo nato nella famiglia Mozilla, pensato appositamente per la navigazione in internet su iPhone/iPad.

I tempi in cui Apple bloccava preventivamente sull'Apple Store la pubblicazione di qualsiasi browser che non fosse Safari sono passati da un pezzo, e nel corso del tempo sono stati presentate diverse alternative.

Fra i vari Dolphin, Opera Mini, Skyfire ecc. non poteva certo mancare una soluzione targata Mozilla; così dopo qualche mese di sviluppo e un minimo di campagna pubblicitaria (volta più che altro a dimostrare l'inadeguatezza di Safari), la software house famosa sopratutto per Firefox ha presentato Junior: un browser basato sul webkit rilasciato dalla stessa Apple, progettato appositamente per i tablet della mela e che promette di mostrare un approccio completamente nuovo alla navigazione in internet con questi devices. 

Le differenze sia con Safari che con il parente Firefox sono evidenti: si parte dalla mancanza assoluta di Tab e barre di navigazione varie. L'interfaccia è full-screen e sono presenti solo due pulsanti (tra l'altro semi-trasparenti e a scomparsa), necessari per fare avanti/indietro fra le pagine e per usufruire delle altre funzioni che solitamente si trovano in un browser.

Oltre a questi orpelli grafici gi sviluppatori di Mozilla hanno però pensato anche a funzionalità molto interessanti per quanto riguarda la privacy.  Non è raro che lo stesso iPad venga utilizzato da più persone, ad esempio in famiglia, oppure sul lavoro, cosicchè è stata introdotta una sorta di gestione degli account che permetterà ad ogni utilizzatore di avere i propri preferiti le proprie impostazioni e la propria cronologia senza doversi preoccupare di altri utilizzatori. 

Il progetto è ancora in fase di sviluppo e non sono stati ancora definiti i dettagli per quanto riguarda il rilascio di eventuali beta e/o versioni preliminari. Sulla pagina ufficiale del progetto troverete tutte le novità in merito. 

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17 giugno 2012 7 17 /06 /giugno /2012 15:03

http://www.scottwash.com/unlocked/images/SWTOR%20Deceived%20Wallpaper.jpgAbbiamo già parlato diverse volte di Star Wars: The Old Republic, il gioco di ruolo che nelle intenzioni di Bioware avrebbe dovuto scalzare World of Warcraft dal trono di MMORPG più giocato dell'Universo. 

Purtroppo però le previsioni più che ottimistiche che erano state fatte al momento dell'uscita, e i numeri molto buoni delle prime settimane di gioco non si sono confermate nel tempo, cosi che col passare dei mesi i giocatori attivi sui server di Electronic Arts sono sempre di meno. 

Visto il brand, la casa produttrice e il distributore tutto ci si sarebbe aspettati meno che quello che era stato presentato come il gioco di ruolo che avrebbe cambiato le abitudini del videogiocatore medio si trasformasse in un quasi-fiasco e fosse destinato a diventare un gioco per fan-boy di Star Wars.

Considerando anche che le cifre investite in questo progetto sono paragonabili a quelle necessarie per un colossal cinematografico è evidente che l'azienda stia cercando in tutti i modi di salvare il salvabile cercando di non perdere ulterire terreno nei confronti della concorrenza (per inciso WoW, ma anche i molti MMORPG gratuiti in circolazione, come ad esempio DC Universe Online).

E' propria la strada del free-to-play quella che Bioware ed EA avrebbero intenzione di percorrere per risollevare le sorti del loro prodotto di punta. A confermarlo è Emmanuel Lusinchi, capo dei progettisti di SWTOR: secondo quest'ultimo infatti il mondo degli MMORPG è in continua evoluzione e gli utenti chiedono costantemente aggiornamenti. Allo stesso tempo gli utenti preferiscono pagare poco e spesso per il download di contenui extra e liveli aggiuntivi piuttosto che comprare un gioco a prezzo pieno.

Proprio per questo motivo Bioware ed EA stanno pensando di far diventare gratuito The Old Republic, lasciando la possibilità a chi vuole di acquistare in seguito i contenuti aggiuntivi.

I dettagli dell'operazione in realtà sono ancora non definiti, e al momento è più una ipotesi (anche se molto seria) che una scelta vera e propria.

L'idea a dirla tutta non è affatto malvagia, anzi potrebbe sicuramente richiamare molti utenti che frenati dal prezzo piuttosto altino non hanno comprato il gioco fino ad oggi. C'è però da considerare i quasi due milioni di giocatori che hanno pagato il gioco in contanti: per loro non sarà certo bello sapere che il prodotto da loro acquistato a caro prezzo meno di un anno fa potrebbe diventare gratuito.

    

 

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16 giugno 2012 6 16 /06 /giugno /2012 12:03

http://www.sostariffe.it/news/wp-content/uploads/2011/06/mondo-telefonino.jpgBuone notizie per gli utenti delle compagnie mobili, l'Unione Europea ha infatti iniziato a discutere l'introduzione del cosidetto roaming zero ossia l'abbattimento dei costi aggiuntivi che gli operatori mobili si fanno pagare quando si utilizza il proprio cellulare al di fuori dei confini nazioniali. 

Per chi non lo sapesse attualmente per le telefonate da e verso l'estero con un operatore italiano le compagnie telefoniche pretendono costi aggiuntivi sia da parte del chiamante che del ricevente.

Lo stesso vale per sms e navigazione in internet: insomma tutto le operazioni che comunemente vengono fatte con il proprio smartphone, se vengono effettuate all'estero vengono tariffate con costi aggiuntivi, anche piuttosto elevati. 

Chiaramente la cosa non fa piacere a nessuno a parte gli operatori che guadagnano su operazioni che a loro costano quasi 0, e la UE (sempre dalla parte del consumatore) ha deciso di porre un freno alla cosa, ritenendo discutibile (e forse anche un pò illegale) la pratica di applicare un sovraprezzo alle tariffe ogni volta che si varcano i confini della propria nazione. 

L'idea, nata dall' eurodeputato lussemburghese Robert Goebbels (mai che gli italiani avessero una idea positiva) è quella di iniziare dall'imporre agli operatori di annullare i costi a carico del ricevente, per arrivare entro il 2015, ma anche prima se possibile, all'uniformare le tariffe in tutta Europa, seguendo il piano che potete consultare a questo link

Già dal mese di  Luglio gli utenti dovrebbero iniziare a godere dei vantaggi della normativa, approvata a metà Maggio dal Parlamento Europeo con 578 voti a favore e solo 10 contrari. 




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15 giugno 2012 5 15 /06 /giugno /2012 21:56

http://news.s-4host.com/wp-content/uploads/icann.jpgDopo circa un anno dall'annuncio ufficiale della liberalizzazione dei nomi di dominio di primo livello ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers) ha reso pubblica la lista di quelli che saranno i domini personalizzati richiesti dalle maggiorni aziende. 

Il trend è stato ovviamente quello di scegliere come dominio il nome stesso dell'azienda, cosi che i domini .nokia, .google, .microsoft ecc. sono stati prenotati dall'azienda omonima insieme ad altri nomi rappresentativi dei prodotti distribuiti (come nel caso di FIAT che ha prenotato .abarth, oltre che .fiat)

Ovviamente le grandi aziende, forti della maggiore potenza economica e del loro rango, l'hanno fatta da padrone prenotando i domini più disparati oltre a quelli legati al proprio nome.

Ad esempio prendiamo Google, che oltre a .google e .android ha pensato bene di prenotare anche .lol e .wow.  

Come era prevedibile le richieste da parte di più aziende (anche concorrenti) per lo stesso dominio non sono mancate. A scanso di equivoci l'ente ha però specificato che al momento di assegnare il dominio a un determinato richiedente sarà valutato innanzitutto che questi abbia effettivamente necessità di quel dominio piuttosto che di un altro e che l'assegnazione non sarà fatta al miglior offerente ma in base a requisiti di coerenza fra marchio e dominio richiesto valutati da una apposita commissione.

Un procedimento simile si è reso necessario per evitare speculazioni: pensate a cosa succerebbe se qualcuno che non fosse Apple riuscisse ad accaparrarsi il dominio .apple: la possibilità che punti a rivenderlo a prezzo super-maggiorato all'azienda non è affatto remota e ICANN, che fondamentalmente è una organizzazione no-profit ha voluto scongiurare in ogni modo questo pericolo.  

Oltre ai domini dei brand più famosi c'era poi molta attesa anche sulle richieste relative a domini per così dire a luci rosse, ad esempio .xxx, .sucks, .porn e via dicendo.

Anche per questi l'ente ha imposto regole di assegnazione molto severe, per evitare che il nome completo di un sito possa nascondere spiacevoli sorprese (hai visto mai che qualche buontempone compri il dominio .sucks e crei il sito obama.sucks?).  

L'elenco completo delle aziende e dei domini richiesti è disponibile a questo link, ma sappiate che per le prenotazioni c'era tempo fino al 30 Maggio. Quindi se avete intenzione di comprare il dominio con il vostro nome e cognome (a un prezzo non esattamente da offerta speciale dato che un dominio costa in media 150.000 euro per l'acquisto e 20.000 euro annuali per il rinnovo della concessione) dovrete aspettare la prossima assegnazione sperando che nel frattempo non sia stato già prenotato.   

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14 giugno 2012 4 14 /06 /giugno /2012 21:23

Proiettati come siamo nel villaggio globale, e sempre più abituati a guardare oltreoceano piuttosto che in casa nostra, abbiamo forse perso di vista la situazione della tecnologia nel nostro Paese.

A darci un aiuto è come al solito statcounter, che rilascia mensilmente le statistiche aggiornate su tutto quello che riguarda la tecnologia, sia per quanto riguarda i dati relativi all'intero pianeta che per quanto riguarda i singoli Paesi. 

In questa occasione concentriamoci sulle piattaforme mobili e analizziamone la situazione italiana nel mese di Giugno 2012

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Noterete subito che nel nostro Paese domina praticamente incontrastato iOS, addirittura secondo la statistica fornita da Statcounter quasi il 50% degli smartphones accesi quotidianamente in Italia sono prodotti ad Apple. Un risultato tutto sommato prevedibile almeno da noi, anche per via delle numerose offerte degli operatori mobili volte a promuovere l'iPhone e iPad in tutte le loro varianti e vista la naturale propensione dell'utente medio italiano a lasciarsi attirare dall'oggetto del momento piuttosto che dalle funzionalità.

Abbastanza staccato, sebbene in posizione nettamente di vantaggio rispetto agli altri concorrenti, è Android. E' da notare come le posizioni siano invertite rispetto a quello che accade in generale in tutto il mondo, dove è il sistema di Google a dominare (anche se di poco a dire il vero) il panorama dei sistemi operativi mobili. 

Terzo, con poco più del 10% di utenti, è Symbian. Anche su questo dato c'è poco da discutere: quello che era il punto di forza di Nokia paga la poca innovazione introdotta negli anni della casa finlandese e qualche scelta un pò azzardata come quella di puntare su Windows Phone (buon quinto, quasi al livello di Samsung nonostante l'arrivo sul mercato da poco più di un anno).

Un altro dato da tenere in considerazione è poi la quasi totale assenza di Blackberry negli smartphones italiani. Sarà che da noi non ci sono tutti questi manager, sarà che i prodotti di Rim non sono cool come quelli Apple, ma quello che nel resto del mondo ha una quota di mercato quasi del 10% in Italia non arriva nemmeno al 3%, superato perfino dai sistemi proprietari di Samsung. 

In zona retrocessione il sistema proprietario dei Nokia Series 40: nonostante nel mondo questa piattaforma sia la terza più diffusa per via dell'economicità dei terminali che la utilizzano, nel nostro Paese è relegata a quote di mercato bassissime. Segno evidente questo di come sebbene la crisi economica abbia messo più o meno tutti alle strette nessun italiano riesce a rinunciare all'idea di sfoggiare l'ultimo ritrovato della tecnologia per quanto riguarda il mondo dei cellulari.  

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12 giugno 2012 2 12 /06 /giugno /2012 21:52

http://maffey.com/img/open_source.pngCominciamo con un dato di incontestabile, (che leggo dal fatto quotidiano): ogni anno la Pubblica Amministrazione italiana spende più di 600 milioni di Euro in licenze software.

Sono per la maggior parte licenze relative a sistemi operativi e software proprietari (per lo più sviluppati da Microsoft) che non sono indispensabili al funzionamento della macchina statale e che hanno un equivalente gratuito, o meglio open-source, che costerebbe al contribuente circa il 90% in meno.

Prendiamo ad esempio Microsoft Office: piuttosto che spendere in media 30 milioni di Euro all'anno per l'acquisto del software e delle licenze necessarie, una qualsiasi Regione italiana potrebbe adottare Libre Office, la sua controparte gratuita. Lo stesso si potrebbe fare con i sistemi operativi, i database e quant'altro serva ad una pubblica amministrazione per farla funzionare correttamente.

Certo, il guadagno non sarebbe immediato: ci sarebbe da investire nella formazione dei dipendenti, nella migrazione dei dati da una piattaforma a un altra e nell'adeguamento dell'hardware (spesso preistorico e in condizioni pietose). Ma passata la fase immediatamente successiva al cambio di strategia i costi verrebbero ridotti in maniera piuttosto netta nel giro di pochi mesi.   

Purtroppo, al di là di qualche caso sporadico come quello della Provincia di Bolzano, passata dallo spendere 270 mila euro all'anno a meno di 30 mila semplicemente adottando l'open source in tutti i suoi istituti scolastici le restanti istituzioni italiane hanno mostrato più che altro buone intenzioni, ma pochissimi fatti.

Anzi, l'ex-ministro Brunetta pur facendo della lotta ai fannulloni e allo spreco uno dei suoi cavalli (o pony viste le misure) di battaglia ha pensato bene di ridurre ai minimi termini l'Osservatorio Nazionale sull'Open Source, istituito nel 2003 allo scopo di catalogare e suggerire alle amministrazoni pubbliche tutte le alternative free ai software proprietari utilizzati dai dipendenti.

E non è andata meglio con il Governo Monti, che pur avendo finalmente lanciato l'agenda digitale, in cui si menziona l'obbligo per gli amministratori pubblici di valutare anche la possibilità di adottare software open source, non ne impone l'adozione nel caso di effettiva convenienza.

Insomma, siamo obbligati a sapere che esistono i software open source, ma non ad utilizzarli quando è possibile: e così ogni anno si spende una marea di soldi in licenze per software che si potrebbero tranquillamente sostituire con altri gratuiti.

  


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11 giugno 2012 1 11 /06 /giugno /2012 21:42

http://www.bitcity.it/immagini/news/2012/06/06/25528/l-iphone-fara-a-meno-di-google-maps-1.jpgIn un mondo della telefonia mobile come quello attuale, in cui Apple e Google si combattono senza esclusioni di colpi per la conquista della quota di mercato più ampia era abbastanza strana la situazione che si è venuta a creare nel corso del tempo per quanto riguarda la navigazione tramit mappe on-line. 

Se si escludono i software di navigazione veri e propri, presenti per tutte le piattaforme e per tutte le tasche, tutti gli altri sistemi di navigazione per iPhone si basano infatti su Google Maps. Una situazione alquanto paradossale quella di installare di default un prodotto della concorrenza sui propri dispositivi, a cui Apple ha deciso di porre rimedio con una soluzione ex-novo, da presentare entro fine anno. 

Alla base di questa scelta la dirigenza di Apple dichiara esserci la volontà dell'azienda di non essere coinvolta nelle polemiche che stanno da tempo investendo Google e il suo sistema di navigazione, al centro dell'attenzione per disinvoltura con cui gestisce i dati personali degli utenti.

In realtà il vero motivo è tutt'altro che etico, e riguarda principalmente il vile denaro: i dispositivi con gps integrato permettono infatti tramite la geolocalizzazione di fornire informazioni mirate agli utenti, e le aziende pagano profumatamente il fornitore di servizi affinchè nelle ricerche effettuate sulle proprie mappe compaia il loro nome e il loro indirizzo.

Bene: per assurdo, in questa situazione anche se si utilizza un iPhone e/o un iPad i ricavi legati alle pubblicità geolocalizzate finiscono a Google. E con un giro d'affari di circa 600 milioni di dollari questo è decisamente intollerabile per Apple, che non deve essere certo contenta di far guadagnare denaro a un diretto concorrente grazie ai propri clienti. 

La soluzione, tra l'altro già proposta sui Windows Phone che utilizzano Bing Maps di Microsoft, è quindi quella di farsi il proprio sistema di cartografia personale. E in questa direzione va interpretata la campagna acquisti fatta da Apple, volta ad acquisire tutto il necessario per sviluppare il proprio sistema di mappe online: nel 2009 è stato infatti acquistata Placebase, e nel 2011 la C3, azienda svedese specializzata nelle mappe in 3d. 

Considerando anche che a partire da Marzo 2012 per taggare i propri contatti su iPhoto non ci basa più su Google Maps ma si utilizzano i dati prelevati da Open Street Maps possiamo senz'altro affermare che iMaps (dovrebbe chiamarsi così la nuova creatura di Apple) sarà realtà molto presto. 

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10 giugno 2012 7 10 /06 /giugno /2012 14:10

Si avvicina la presentazione dell'iPhone 5 e col passare del tempo molti dei rumors che circolavano già da tempo in rete cominciano a diventare sempre più consistenti.

E' il caso di tutte le notizie circa le dimensioni del display del nuovo iPhone: sembra infatti ormai certo che sarà un retina display da 4.0'', dimensioni importanti che hanno preoccupato non poco gli appassionati convinti che un aumento così importante potesse in qualche modo pregiudicarne l'usabilità (da sempre il fattore chiave dei prodotti Apple).

A rasserenare gli animi però ha pensato la stessa Apple, che durante la progettazione del nuovo iPhone hanno cercato in tutti i modi di aumentare la dimensioni del display senza per questo impedire agli utenti di utilizzare il proprio terminale con una sola mano.

http://apple.hdblog.it/wp-content/uploads/2012/06/screen-usability-595x488.jpg

Il problema è tutt'altro che banale dal momento che la necessità di un display di maggiori dimensioni era ormai palese visti anche i prodotti della concorrenza e che si voleva mantenere intatto il pensiero del fondatore Steve Jobs, da sempre convinto che l'usabilità dei prodotti Apple fosse la chiave del loro successo. 

Per conciliare entrambe le cose quindi gli ingegneri Apple hanno pensato di cambiare il fattore di forma del nuovo iPhone da 3:2 a 16:9. In questo modo il display verrà soltanto allungato, mentre la larghezza resterà invariata in modo da permettere agli utenti di maneggiare l'iPhone 5 con una sola mano. 

Riassumendo, le specifiche del display del nuovo iPhone (che sarà il classico Retina Display, con Gorilla Glass 2) quindi dovrebbero essere le seguenti:

  • dimensioni: 125 x 58.5 x 7.4 mm
  • risoluzione: 1136 x 640 pixel
  • formato: 16/9

Tutto il resto è ancora da scoprire, ma entro poche settimane dovrebbero essere date ulteriori conferme che faranno si spera la felicità degli appassionati. 

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