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9 giugno 2012 6 09 /06 /giugno /2012 18:09

http://tech2fun.com/wp-content/uploads/2012/05/spotflux-working-695x1024.pngNavigare in internet senza lasciare tracce del proprio passaggio è uno degli principali problemi per gli utenti particolarmente attenti alla propria privacy.

Le possibilità per navigare in modalità anonima sono molte: si va dalle opzioni di navigazione sicura del proprio browser all'utilizzo di un proxy o a quello di TOR nel caso di utenti particolarmente esperti. Ognuna però ha i suoi pregi e i suoi difetti e spesso per navigare davvero in anonimato c'è bisogno di smanettare non poco fra le opzioni dello strumento scelto.

Una soluzione alternativa, gratuita e abbastanza facile da utilizzare è quella rappresentata da spotflux. Questo software, frutto di uno start-up di due giovani Newyorkesi, una volta installato crea una connessione VPN fra il computer dell'utente e i server dell'azienda produttrice del software. In questo modo il computer dell'utente diventa parte integrante della rete aziendale e le richieste che il computer client invia in rete vengono preventivamente criptate ed incapsulate con informazioni aggiuntive che rendono di fatto impossibile per un eventuale terzo incomodo stabilire la vera identità di chi ha generato la richiesta.

Ogni richiesta infatti verrà per così dire adottata dai server di spoftlux, che saranno l'unica interfaccia fra l'utente e la rete internet. I server inoltre offrono anche una sorta di filtro alle pagine internet, in modo da identificare e bloccare quelle che rappresentano una eventuale minaccia (ad eempio i siti di phishing).

Il principio su cui si basa il software è piuttosto semplice: in pratica l'ip generato dal provider che gestisce la connessione internet dell'utente viene sostituito da quello dei server di spotflux.

Sarà quest'ultimo a comparire nelle richieste http che arriveranno ai siti su cui si ha intenzione di navigare. Un pò come un proxy direte voi: certo, ma spotflux fa molto di più, tutte le pagine web richieste vengono analizzate in modo da prevenire il download automatico di malware e la visualizzazione di finestre e/o pop-up pubblicitari. Eventuali minacce sono preventivamente analizzate ed eliminate se necessario, in modo che l'utente possa navigare in tutta sicurezza.

E' insomma uno strumento polivalente che permette di avere in un solo colpo tutte le funzionalità che normalmente richiederebbero 2-3 plug-in installati nel browser; il tutto senza bisogno di configurare indirizzi ip e trafficare con le impostazioni di rete: una volta installato basterà attivarlo e/o disattivarlo a seconda se si voglia o meno navigare anonimamente.


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9 giugno 2012 6 09 /06 /giugno /2012 09:42

http://blog.mrwebmaster.it/files/2011/11/wp7.jpgSul futuro di Windows Phone sembra arrivare un raggio di sole: uno studio della IDC afferma infatti che entro i prossimi 4 anni avrà una crescita costante, fino ad arrivare a una quota di mercato del 20% e superare iOS. 

Tutto questo sopratutto grazie alla partnership con Nokia (che nel frattempo annuncia di aver piazzato oltre 2 milioni di Windows Phone nel secondo trimestre 2012), all'uscita ormai prossima della nuova versione, e al continuo ampliarsi del proprio marketplace, che ha raggiunto in meno di 2 anni la quota di 100.000 applicazioni.

Secondo lo studio in questione il sistema operativo di Microsoft avrà una crescita pari al 46% annuo, che lo farà schizzare in seconda posizione fra i sistemi mobili. Per quanto riguarda gli altri concorrenti sembra che Android continuerà ad essere il leader anche se la sua quota di mercato potrebbe calare di circa il 10% nel corso dei prossimi 4 anni mentre iOS dovrebbe rimanere più o meno costante.

Non pervenuti Rim con i suoi BlackBerry, destinata a restare nell'anonimato con il suo 5% anche negli anni a venire e le altre piattafome, che non dovrebbero rappresentare una minaccia per i tre tenori della telefonia mobile.  

In questa situazione così complicata a guadagnarci dovrebbe quindi essere proprio Windows Phone che, se tutto dovesse andare davvero come predetto da IDC, quadruplicherà la propria quota di mercato passando dal 5% attuale al 20% del 2016. 

Chiaramente sono previsioni che sono tutte da verificare, le incognite sono molte quando si fanno previsioni a medio-lungo termine e non è detto che davvero si verifichi ogni cosa che viene pubblicata.

Su un punto però siamo tutti d'accordo: il territorio da cui partire nella rincorsa al trono dei dispositivi mobili sono i paesi in via di sviluppo. E' in Cina, India e in generale tutti i paesi asiatici che le aziende puntano a sfondare per conquistare nuovi clienti e quote di mercato. 

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7 giugno 2012 4 07 /06 /giugno /2012 21:27

http://www.lnf.infn.it/~rizzo/immagini/Cellulari.jpgAl giorno d'oggi quasi tutti utilizziamo almeno un cellulare (qualcuno anche 2 o 3 a dire il vero) e questo strumento nell'arco di 15 anni è passato dall'essere un oggetto di nicchia destinato a pochi fortunati ad essere il mezzo di comunicazione principale degli essermi umani.  

Quelle che erano solo considerazioni basate sull'osservazione della vita in una città di medie dimensioni (avete notato quanta gente per strada utilizza un cellulare? praticamente tutti bambini e nonne comprese) viene però confermato da uno studio commissionato da Ericsson e intitolato Traffic & Market Report. 

 Questo studio analizza la diffusione dei dispositivi elettronici nel mondo ed indica nella diffusione dell'internet mobile e dei servizi ad esso collegati la causa scatenante dell'invasione di smartphones che si sta avendo negli ultimi anni e a tale proposito da letteralmente i numeri e si lancia in previsioni demografiche e non:  

infatti lo studio prevede che mantenendo il ritmo attuale, entro il 2017 il traffico dati aumenterà del 35%, al punto che l'85% della popolazione mondiale avrà accesso ad internet a banda larga (compresi LTE e 4G) anche in mobilità. Attualmente siamo circa il 50% per un totale di 5 miliardi di utenze, ma secondo le previsioni nel 2017 le utenze attivate saranno 9 miliardi e ad esse corrisponderanno altrettanti fra cellulari e smartphones.

Se calcoliamo che le previsioni sulla popolazione mondiale indicano in 7.4 miliardi il numero di abitanti che popoleranno il pianeta terra nel 2017,  arriviamo alla conclusione che entro i prossimi 5 anni per ogni terrestre ci saranno 1.2 cellulari. Insomma c'è da sperare che gli smartphones non diventino troppo intelligenti, o potremmo trovarci in minoranza.   



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6 giugno 2012 3 06 /06 /giugno /2012 21:12

http://onionlive.com/wp-content/uploads/2012/01/cute-twitter-logo.jpgAvevamo già parlato della grande crescita di Twitter e di come il social network per chi è di poche parole sia in costante ascesa.

E i numeri lo confermano: una ricerca del Pew Internet Research Center afferma che sono stati superati i 500 milioni di utenti. Il risultato, tutt'altro che modesto pur essendo ancora molto distante da Facebook non è stato accolto con particolare entusiamo da parte dell'azienda, forse per via delle numerose polemiche che hanno preceduto e che molto probabilmente seguiranno l'annuncio in questione. 

Secondo molti esperti infatti nel conteggio degli utenti sarebbe stato commesso un errore piuttosto grossolano: chi ha elaborato le statistiche avrebbe infatti considerato nel numero anche il numero di email di attivazione inviate verso i nuovi utenti (e non soltanto quelle a cui effettivamente ha fatto seguito la conferma da parte dell'utente) e i profili fake e fantasma cioè quelli non corrispondenti a persone reali e quelli attivati ma mai utilizzati. 

Ovviamente i diretti interessati negano di aver preso un simile abbaglio, ma anche in questo caso gli scettici sono pronti a controbattere affermando che in realtà anche se fosse vero che gli utenti iscritti sono davvero più di 500 milioni, quelli attivi (cioè quelli che hanno postato almeno un tweet nell'arco degli ultimi 30 giorni) sono solo 140 milioni. 

 Un ulteriore problema legato al raggiungimento di quota 500 milioni e che forse ha tolto la voglia di festeggiare ai diretti interessati è quello che sembra essere il limite fisiologico di utenti che la piattaforma può gestire in contemporanea.

Questo numero, secondo fonti non ufficiali sarebbe stato impostato dagli sviluppatori a 200 milioni, quindi una cifra molto più bassa rispetto al numero di utenti dichiarato. 

Una cosa però possiamo dirla con una certa sicurezza: visti i frequenti rallentamenti della piattaforma e i messaggi di errore che ogni tanto compaiono nella home page non è fantascienza ipotizzare che gli utenti che utilizzano Twitter regolarmente siano molti più di quanto previsto dagli sviluppatori.

Con un tasso di crescita dell'8% rispetto all'ultimo anno, e vista la grande diffusione che il social network dell'uccellino sta avendo in tutto il mondo (pare addirittura che i nuovi utenti siano 6 al secondo) gli sviluppatori dovranno escogitare al più presto qualcosa per aumentare la soglia di utenti gestibile, qualunque sia la cifra reale.   


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5 giugno 2012 2 05 /06 /giugno /2012 21:19

http://www.ipv6forum.com/im/logos/ipv6_ready_logo.pngIl 6 Giugno è il d-day: ma non stiamo parlando dell'anniversario dello sbarco in Normandia, da cui sono passati quasi 70 anni ma del giorno in cui sarà effettuato il secondo test per quanto riguarda IPV6.

E' risaputo che gli indirizzi IP disponibili tramite il protocollo IPV4 (circa 4.3 miliardi) stanno quasi per esaurirsi e che i provider dovranno passare a breve alla nuova versione, che permetterà di gestirne circa 2128, più o meno 660.000 miliardi.

Il problema è che non tutti i produttori e/o gestori sono pronti a passare alla nuova versione del protocollo IP, anzi i risultati del primo test, eseguito l'anno scorso, sono stati piuttosto deludenti e solo pochi provider si sono dimostrati in grado di fornire ai clienti (che a loro volta devono utilizzare apparati di rete compatibili) il supporto completo a IPV6. 

Fra i grandi dell'informatica le uniche aziende pronte già da subito ad adottare IPV6 sono Google, Microsoft, Facebook, Yahoo ed Akamai. Per i loro clienti dal 6 Giugno in poi sarà possibile navigare oltre che tramite IPV4 anche attraverso IPV6: non ci sarà alcuna differenza fra i due metodi dato che fino a quando IPV6 non avrà soppiantato completamente l'antenato i provider offriranno il meccanismo del dual stack, che tradurrà automaticamente le informazioni che viaggeranno fra i due protocolli, in modo da garantire la massima compatibilità agli utenti.

Il realtà l'esperimento per ora sarà limitato solo all'1% dell'utenza domestica (cioè i pochi dotati dell'hardware adeguato e per i quali il provider è già predisposto ad IPV6).

Per il resto non cambierà assolutamente niente, specie per quelli italiani dato che praticamente nessun provider della penisola ha intenzione di partecipare alla sperimentazione a parte il Garr, come si può notare dall'elenco ufficiale dei partecipanti.

C'è da dire per correttezza che sebbene gli indirizzi IPV4 stiano effettivamente per terminare la situazione non è così drammatica e le previsioni degli analisti dicono che per almeno per un decennio non dovrebbero esserci particolari problemi (anche se le stime variano a seconda del pessimismo dello specifico analista).  

Per questo motivo nessuno fra provider e produttori va particolarmente di fretta nell'adottare IPV6, fino a che non c'è la necessità e tutto funziona regolarmente con IPV4 perchè chiedere a utenti ed aziende di investire in un nuovo protocollo?  

Ad ogni modo chi per curiosità vuole testare la propria rete e verificare di essere pronto all'utilizzo di IPV6 può visitare la pagina dedicata.  

 

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4 giugno 2012 1 04 /06 /giugno /2012 22:50

http://www.batista70phone.com/wp-content/2009/12/flat2.pngNel nostro Paese la passione per smartphones e tablet è talmente grande che gran parte degli utenti per poter utilizzare a pieno tutte le caratteristiche del proprio gioiellino (iPhone, iPad, netbook, o quant'altro) ha deciso di attivare un abbonamento flat con il proprio operatore.

E' così che si è passati dai 14 milioni e passa di abbonamenti attivi nel 2010 in Italia ai 16 milioni del 2011.

Un incremento piuttosto importante, favorito anche dalle numerose offerte proposte dagli operatori mobili e che permettono di ottenere a prezzi più che vantaggiosi uno smartphone con tanto di telefonate, sms ed internet gratis.

Le offerte attuali, unite alle capacità degli smartphones di ultima generazione permettono di utilizzare internet sul proprio dispositivo mobile ed ottenere la stessa esperienza di navigazione che si avrebbe con una linea internet domestica: basti pensare che con determinati operatori si possono raggiungere velocità molto vicine a quelle che si avrebbero con una offerta adsl economica.

Se si unisce a queste la possibilità di usare il proprio smartphone come hotspot Wi-Fi si potrà facilmente navigare in internet col proprio PC desktop o portatile senza bisogno di una connessione adsl, e senza sentire particolari differenze (a patto di non pretendere di guardare film in streaming o di giocare a qualche videogame online).

Lo stesso discorso si può fare per le offerte che riguardano le chiavette internet, anche se è da tenere presente che per quanto vantaggiose tutte queste proposte hanno un limite piuttosto importante, rappresentato dalla soglia di traffico mensile.

Sebbene gli operatori abusino della parola senza limiti in realtà spesso e volentieri il limite c'è eccome (che sia 3GB, 5GB, 20 dipende dall'operatore) e una volta superato l'utente non può più navigare alla massima velocità ma è costretto ad utilizzare la minima velocità consentita fino al giungere del nuovo mese di abbonamento. 

Nonostante questo problemino sono sempre più gli utenti che rinunciano all'adsl domestica (in molti casi costosa e poco performante rispetto a quanto promesso) in favore di un contratto con un operatore mobile, che ha costi più bassi e può essere disdetto facilmente (basta non ricaricare la propria sim per un certo periodo di tempo e viene automaticamente annullato).

Nel 2011 sono stati ben 400.000 i contratti disdetti per quello che riguarda internet a banda larga su rete fissa e si prevede che con l'introduzione del 4G (o LTE, chiamatelo come vi pare) saranno sempre di più gli utenti che rinunceranno del tutto alla rete telefonica fissa in favore di quella mobile.   

  

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3 giugno 2012 7 03 /06 /giugno /2012 16:10

http://newshardware.altervista.org/wp-content/uploads/2012/01/Facebook-Timeline-A-Breve-Tutti-Account-2.jpgMark Zuckerberg vuole che il frutto del suo ingegno non resti relegato al mondo di internet e si prepara ad entrare nel campo della telefonia.

Almeno è quanto affermano i rumors che vogliono l'azienda interessata alla produzione di una propria serie di smartphones da lanciare nel 2013, in concorrenza con i colossi del settore come Google, Apple e Microsoft che da tempo sono lanciate con alterne fortune nel settore.

A dare la notizia è addirittura il Times che in anteprima (non confermata ovviamente) annuncia l'assunzione da parte di Facebook di circa 6-7 fra ingegneri informatici ed elettronici ex-Apple, precedentemente impegnati nella progettazione di iPhone e iPad, il tutto finalizzato alla produzione di uno smartphone personalizzato con il brand di Mark Zuckerberg. 

Gli indizi a favore ci sono tutti: prima l'acquisto di Instagram, poi la creazione di un App Store sono già abbastanza per far pensare che Facebook sia pronta al grande passo. Come se non bastasse si vocifera dell'interesse dell'azienda all'acquistare anche Opera Software (che sviluppa il browser per cellulari e smartphones più diffuso del pianeta). 

Insomma: adesso che ha anche gli ingegneri non manca niente per iniziare seriamente a pensare alla progettazione ed allo sviluppo di uno smartphone personale.

In realtà mancherebbe ancora una cosa tutt'altro che secondaria, l'hardware, ma quello è l'ultimo dei problemi dal momento che i costi di produzione in Asia sono tali da permettere all'azienda (che tanto per dare qualche cifra ha accumulato circa 16 miliardi di dollari dalla recente quotazione in borsa) di potersi rivolgere senza problemi a qualsiasi produttore una volta deciso cosa realizzare e come farlo. 

In attesa di conferme non ci resta che restare in ascolto nel caso arrivassero novità al riguardo. 

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2 giugno 2012 6 02 /06 /giugno /2012 20:20

Abituati ad aprire quotidianamente la nostra pagina Facebook il nostro account Twitter e perchè no, anche la nostra pagina Google+ (e tralasciamo i vari PinterestInstagram LinkedIn) noi occidentali, praticamente sommersi da ogni genere di sito social, probabilmente ignoriamo cosa succede nell'estremo oriente, dove un pò per la censura, un pò per la naturale predisposizione dei cinesi a copiare qualsiasi cosa venga prodotta in occidente il modo di navigare in internet segue regole e principi completamente diversi.

 http://www.techinasia.com/techinasia/wp-content/uploads/2011/02/tom-cruise-sina-weibo.jpgIl mercato internet cinese è potenzialmente un affare colossale per chi riesce a entrarci, ma purtroppo le vicende politiche del Paese hanno praticamente impedito alle aziende occidentali di farne parte, favorendo la nascita di una schiera di social network locali in tutto e per tutto uguali a quelli che usiamo normalmente noi occidentali se non per il fatto che qualsiasi cosa venga postata e/o commentata è sottoposta al controllo serrato del Governo Cinese, pronto a cancellare il contenuto (e ad arrestare l'autore) di ogni post considerato eversivo

Così i 500 milioni e passa internauti cinesi (che diventeranno 750 milioni entri i prossimi 3 anni) invece Facebook e Google utilizzano renren per tenersi in contatto con i loro conoscenti e baidu per le proprie ricerche in internet.

Forte di oltre 140 milioni di utenti iscritti renren (il sito di ognuno per chi non è pratico della lingua) è il sito internet più visitato in Cina.Quotato in borsa da molto prima di Facebook, ha un valore commerciale di 750 milioni di dollari e numeri in continua crescita.

Baidu invece si propone come un vero e proprio colosso del settore, forte degli accordi stretti con le più grandi major occidentali (Universal, Sony e Warner) volti a fornire ai clienti musica e film in streaming. 

Non mancano il clone di Twitter, meglio conosciuto come weibo e lo Youtube cinese: youku. Il primo, quotato in borsa dal 2009 conta ben 250 milioni di utenti e statistiche degne del suo omologo occidentale, il secondo invece supera addirittura i 300 milioni di visitatori unici al mese. 

Numeri imponenti, che in realtà sono molto più scontati di quanto si possa pensare visto che parliamo del paese più popoloso del mondo, con oltre 1 miliardo di abitanti.  



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1 giugno 2012 5 01 /06 /giugno /2012 21:25

http://blog.malorgio.it/wp-content/uploads/2011/10/windows-8-arm.jpgL'attesa è finalmente terminata: preceduta da un comunicato ufficiale, da poche ore è infatti disponibile per il download la Release Preview di Windows 8.

Il rilascio di questa versione è l'ultimo passo prima dell'uscita ufficiale del nuovo sistema operativo di Microsoft prevista per fine anno. Per chi non lo sapesse, nella Release Preview sarà infatti possibile trovare tutte le funzionalità che faranno parte anche della della versione finale e che durante il periodo di tempo che manca all'uscita ufficiale saranno ulteriormente corrette se necessario.

Fra queste ricordiamo Bing Travel, Xbox Live e l'app Store dedicato. Ma oltre a queste funzionalità commerciali ricordiamo brevemente quali sono le principali novità introdotte da Windows 8:

  1. Speedy Boot Time: il tempo di avvio del sistema è stato ulteriormente ridotto rispetto a quello di Windows 7. Questo grazie a una nuova modalità di chiusura delle applicazioni che in pratica rende lo spegnimento del sistema una sorta di stand-by permanente che tiene traccia del contenuto della memoria nell'ultima sessione.
  2. Dynamic Desktop: mutuata direttamente dagli smartphones Microsoft l'interfaccia Metro sbarca anche su Pc e Tablet. Una enorme griglia permetterà all'utente di avere tutte le sue applicazioni a portata di mouse (o di dito). Sarà anche possibile switchare all'interfaccia più classica a seconda dell'utilizzo che si intende fare del sistema.
  3. Ricerca integrata: recuperare i propri contenuti sarà ancora più facile ed intuitivo grazie alla nuova e velocissima modalità di ricerca introdotta.   
  4. Windows To Go: un nuovo modo di effettuare il backup dei propri dati e delle impostazioni della propria installazione, che permetterà di recuperare rapidamente da guasti/problemi e di passare da un computer con estrema semplicità.
  5. Integrazione con Windows Live: l'utente potrà accedere facilmente a tutti i contenuti del suo account Windows Live.

In vista della prossima uscita della versione finale Microsoft ha anche approfittato per presentare il suo programma di upgrade. A partire dal 2 Giugno e fino al 31 Gennaio 2013 chiunque acquisti un PC con Windows 7 potrà ottenere l'upgrade a Windows 8 con soli 15$. 

Che altro aggiungere? non ci resta che scaricare la ISO e fare una prova, magari utlizzando un software di virtualizzazione per non rischiare di fare qualche danno (è sempre una versione non definitiva, non è garantito che funzioni tutto alla perfezione). 

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30 maggio 2012 3 30 /05 /maggio /2012 21:31

http://www.doctorapple.it/wordpress/wp-content/uploads/2012/05/Absinthe2.0.jpgPer chi non lo sapesse avevamo già parlato del jailbreak di iOS 5.1.1 e di come il Chronic-Dev Team stesse preparando il tool in grado di sbloccare praticamente ogni sorta di dispositivo Apple su cui sia stata installata la nuova versione di iOS, esclusa la Apple TV.

Il tool in questione: Absinthe 2.0, è disponibile sul sito ufficiale del progetto distribuito nelle versioni per Linux, Mac OS e Windows ed è stato un successo assoluto secondo il team di sviluppo, che annuncia via Twitter di aver permesso ad oltre 973.000 utenti, di cui ben 211.000 possessori di iPad3 di compiere il Jailbreak Untethered del proprio terminale. 

A favore di Absinthe ha giocato sopratutto la facilità di utilizzo: sbloccare tramite questo tool il proprio iPhone/iPad/iPod è una operazione semplicissima che può essere eseguita senza alcun pericolo particolare anche dall'utente più impedito (è chiaro però che è sempre meglio fare un backup prima di procedere, non si può mai sapere cosa succede con queste operazioni che invalidano la garanzia).

Basta infatti collegare il dispositivo al computer ed avviare il software; dopo circa 2 minuti lo avrete sbloccato per la vostra gioia e per la disperazione di Apple, che si vede suo malgrado costretta ad ammettere che i suoi dispositivi non sono poi così impenetrabili come vorrebbe farci credere.


 


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