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13 dicembre 2011 2 13 /12 /dicembre /2011 11:06

L'anno oramai è giunto alla fine, ed è tempo di bilanci anche nel mondo dell'informatica. Così, puntuale come Babbo Natale, Linux Journal rende noti i risultati dei suoi Reader's Choiche Award.

Anche quest'anno i lettori delal rivista di punta del mondo Linux hanno dato i voti a tutto quello che riguarda l'universo del pinguino, e non mancano le sorprese. Di seguito riportiamo i risultati per le categorie principali, per i risultati completi vi rimando alla pagina originale in lingua inglese, in cui potrete spulciare tutte le classifiche.

http://img.ideageek.it/uploads/2011/09/ma12.jpgMiglior Distribuzione Linux: Ubuntu. Ebbene si, nonostante i pareri contrastanti sull'interfaccia Unity e l'assalto delle altre distribuzioni come Mint e Debian, la distribuzione dai nomi animaleschi (compresi tutti i suoi fork e varianti) rimane la più amata dagli smanettoni e non solo per via della sua facilità di utilizzo e configurazione

Miglior Distribuzione per Netbook: Ubuntu Netbook Remix. Anche sui Netbook Ubuntu rimane saldamente al comando. Che la tanto contestata Unity abbia davvero un senso sui dispositivi in cui il desktop non è di dimensioni maggiorate ? Da segnalare la seconda posizione di Android che si dimostra in prima fila per quanto riguarda i dispositivi mobili.

Miglior Sistema Operativo Mobile: Android. Questa non sembra una grossa sorpresa, in questo settore la concorrenza per quanto riguarda l'open-source è ridotta al minimo, sopravvive appena Meego. Ora che Hp ha deciso di rendere open il proprio webOS chi sa che non assisteremo a qualche rivoluzione.

Miglior Destkop Environment: Gnome. Da questo punto di vista l'utenza di Linux sembra essere rimasta ancorata alle tradizioni e sebbene la versione 3 di Gnome abbia introdotto diverse novità queste sono state accolte molto bene, tanto è che in seconda posizione è finita KDE.

Miglior Browser Internet: Mozilla Firefox. Nonostante l'ottimo lavoro di Google che con il proprio Chrome/Chromium ha quasi raggiunto (se non superato per certi aspetti) il concorrente diretto, Firefox rimane al top delle preferenze spinto sopratutto dal numero considerevole di estensioni che permettono di customizzarlo in ogni aspetto. Ad ogni modo Chrome non sembra per niente intimidito, e la guerra continuerà per molto tempo.  

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2 dicembre 2011 5 02 /12 /dicembre /2011 16:29

A volte chi utilizza un PC si trova nella spiacevole situazione di cancellare qualche file che in realtà non doveva essere eliminato. Fino a che il file è conservato nel Cestino non c'è nessun problema, si ripristina ed il gioco è fatto; quando il file è cancellato definitivamente invece il suo recupero è un pò più complesso, anche se non impossibile.  

http://www.paid2write.org/images_articles/4/1/2/4/AGZD1276/Data-Recovery.jpgPrima di indicare qualche software utile alla risoluzione dei casi più disperati proviamo a dare un pò di concetti teorici: per prima cosa iniziamo col dire che un file su un dispositivo di memorizzazione come un HD o una chiavetta USB è memorizzato su vari cluster (insiemi più o meno grandi di Byte). Ad ogni cluster sul disco è associato un insieme di informazioni che ne determinano la cartella di appartenenza, gli attributi (sola lettura, file nascosto, ecc.) ed un flag (un dato che è assume solo i valori VERO o FALSO) che indica se i dati contenuti sono validi oppure no. Cancellare un file nella maggior parte dei casi equivale semplicemente a impostare i dati contenuti nel cluster come non validi in modo da rendere lo spazio occupato disponibile per la memorizzazione di nuove informazioni.

Recuperare un file cancellato quindi equivale grosso modo a ripristinare la validità dei cluster che lo componevano, in modo da ricostruire l'informazione che conteneva. Diciamo subito che le probabilità di recuperare completamente il file diminuiscono se nel frattempo si sono salvati nuovi files sul disco, in quanto molto di frequente capita che questi vengano memorizzati sui cluster occupati in precedenza dal vecchio file. 

Dopo questa breve (e spero comprensibile) introduzione teorica passiamo ad elencare qualche software di recupero dati freeware. 

1) Recuva : Dalla casa produttrice di CCleaner un buon software per il recupero dei dati. Permette di recuperare i dati cancellati definitivamente dal cestino, ed anche quelli su periferiche rimovibili come memory card e dispositivi USB.

2) Data Recovery : Permette di effettuare la scansione di Hard Disks e memorie rimovibili alla ricerca dei dati cancellati che si possono recuperare. Mostra l'elenco completo di questi ultimi, con estensione e informazioni sul nome e sul percorso (dove possibile), in modo da poter selezionare quali files si vuole recuperare e quali invece non ci servono. 

3) Undelete Plus : Più o meno ha lo stesso funzionamento del predecessore, si fa preferire per la velocità di scansione dell'hard disk, che è molto più veloce rispetto alla concorrenza. 

4) Pc Inspector File Recovery : Effettua il recupero di files persi sia per errori di sistema che per cancellazioni involontarie. Utilizzabile per qualsiasi supporto di memorizzazione. 

5) Ultimate Data Recovery : Software molto potente, analizza hard disk in qualsiasi formato windows alla ricerca dei files che possono essere recuperati. Non necessita di installazione, quindi è una buona soluzione per chi fa manutenzione dei computer altrui e necessita di ogni tipo di software portable. 

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1 dicembre 2011 4 01 /12 /dicembre /2011 16:02

Natale si avvicina, e chi non ha ancora deciso cosa regalare o cosa chiedere a Babbo Natale da oggi ha una scelta in più: infatti arriva nel nostro Paese l'ebook reader più famoso del mondo, il Kindle di Amazon.

http://www.guidaebook.com/wp-content/uploads/2010/01/kindle.jpgSul sito ufficale italiano  si può acquistare la versione base per 99 Euro: non è proprio il modello di punta della casa (rispetto alle versioni in vendita negli Stati Uniti e nel resto d'Europa mancano il touch screen ed il modulo 3G che fanno molto più tablet che e-book reader, ma in compenso c'è il modulo Wi-Fi) ma visto che il mercato italiano per quanto riguarda questi dispositivi non è molto ricco di concorrenti Amazon si aspetta una buona risposta dal pubblico.

Per incentivare all'acquisto i lettori, il Kindle esce supportato da un catalogo di oltre 16.000 titoli di editori italiani, fra cui quasi tutti i libri compresi nella top 100 delle vendite. I prezzi variano a seconda del tipo di distribuzione scelta, alcuni editori hanno imposto di mantenere il prezzo identico a quello previsto per gli altri store on-line, mentre altri hanno deciso di aderire alla promozione di Amazon, che offrirà l'opera con lo stesso sconto previsto per la versione cartacea. Interessante per gli scrittori alle prime armi la possibilità di mettere in vendita autonomamente il proprio libro in versione elettronica, fissandone il prezzo con una commissione del 30% destinata ad Amazon stessa.  

Le caratteristiche tecniche del nuovo arrivato fra i dispositivi elettronici in Italia sono le seguenti:

  • Schermo da 6" con tecnologia e-ink, risoluzione 600x800 a 16 livelli di grigi.
  • Dimensioni : 203,2x134,6x91 mm.
  • Peso: 289,2 grammi.
  • Memoria da 2 GB, di cui 1,4 Liberi per un totale di circa 1500 e-book.
  • Autonomia della batteria: fino a 2 settimane senza Wi-Fi attivato (se no si dimezza); tempo di ricarica 4h, sia tramite presa elettrica che attraverso la porta USB del Pc.
  • Connettività: wireless e USB.
  • Lettore Mp3.
  • Formati supportati: Kindle AZW, PDF, TXT, MOBI, PRC, HTML, JPEG, GIF, PNG, BMP (questi ultimi tramite conversione via PC). 
  • Tastiera QWERTY per l'aggiunta di note e la ricerca di parole.
  • Funzione di lettura vocale del testo (purtroppo solo in Inglese).
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28 novembre 2011 1 28 /11 /novembre /2011 14:45

http://tekdrops.files.wordpress.com/2011/11/linux-mint-12-logo.png?w=200&h=200Poche settimane dopo l'uscita di Ubuntu 11.10 la concorrenza non si fa attendere, e si mostra in tutta la sua verde potenza. Infatti è stata appena rilasciata la versione 12 di Linux Mint, dal nome in codice Lisa.

Pur essendo derivata direttamente da Ubuntu, da cui eredita le maggiori novità per quanto riguarda kernel e funzionalità di base, questa nuova versione porta con sè alcune differenze rispetto alla sua parente diretta: nel seguito vedremo le più importanti.

Partiamo con quello che risalta subito all'occhio al primo avvio: l'ambiente desktop. Linux Mint 12 rimane quasi sul classico e porta in dote Gnome 3.2 come ambiente grafico predefinito. Per superare alcune lacune mostrate dalla release 3.X e prontamente fatte notare dagli utenti, gli sviluppatori hanno implementato però le Mint Gnome Shell Extensions (MGSE), che introducono all'interno di Gnome 3.2 alcune features della versione 2, come ad esempio il menu di avvio. 

C'è anche la possibilità di usare MATE, un fork di Gnome 2 pensato per utilizzare contemporaneamente le due versioni. Attualmente non è ancora stabile al 100%, ed è inserito solo nella versione DVD del Sistema Operativo; chi ha scaricato la versione CD e vuole provarlo può comunque prelevarlo dai repository (o in fase di installazione), anche se lo stesso team di sviluppo consiglia di attendere che sia rilasciata la versione stabile. 

http://tekdrops.files.wordpress.com/2011/11/mint12-screenshot2.png?w=300&h=225Dal punto di vista software anche questa release utilizza il nuovo kernel 3.0, e come tradizione si presenta molto orientata verso l'uso domestico, con la presenza di Totem 3.0.1 e VLC 1.1.12 come riproduttori multimediali, LibreOffice 3.4.3 per gestire i vari documenti elettronici e l'accoppiata Firefox-Thunderbird per quanto riguarda browser e client di posta elettronica di default. Ovviamente c'è piena libertà di scelta ed in qualsiasi momento l'utente potrà decidere di utilizzare gli applicativi che più preferisce. Sono presenti anche il plug-in per Flash e Moonlight, la versione open-source di Microsoft Silverlight, che permettono di godere appieno di tutti i contenuti multimediali disponibili sia on-line che off-line. 

La novità riguarda il nuovo motore di ricerca, DuckDuckGo. La sua caratteristica principale è quella di mostrare i risultati di ricerca senza tenere traccia dei precedenti utilizzi. Questo permette di ottenere ricerche non influenzate dalle attività recenti dell'utente, in modo da avere la massima imparzialità e contenuti sempre aggiornati. Chi tiene molto alla propria privacy in rete potrebbe trovarlo uno strumento molto comodo, gli altri invece potranno utilizzarlo come una sorta di esperimento, con cui verificare di persona come cambiano i risultati delle ricerche in internet in base alle informazioni che lasciamo in giro per la rete.  

Resta sempre apprezzata, oltre che molto utile per gli utenti meno smanettoni che vogliono provare una distribuzione di Linux senza impazzire fra partizionamenti e boot-loader, la possibilità di installare Linux Mint tramite Mint4Win, una applicazione che permette di installare il sistema operativo come se fosse un software per windows, con tanto di pulsante per la rimozione.  

Tutto il necessario per l'installazione si può prelevare direttamente dal sito ufficiale dove sono disponibili le versioni a 32 e 64 bit, sia DVD che CD. E' anche possibile scegliere di scaricare la versione no-code in cui sono presenti solo software open-source. 

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26 novembre 2011 6 26 /11 /novembre /2011 12:27

L'antivirus è un software che più o meno tutti gli utilizzatori di PC conoscono ed utilizzano per la sicurezza del proprio computer; ma non si può dire lo stesso del Firewall.

http://8.8.193.218/Firewall.gifUn Firewall non è altro che un software che controlla le connessioni in ingresso e in uscita sulla rete, in modo da verificare il contenuto dei pacchetti IP con cui si sta effettuando la comunicazione. Un buon Firewall Software oltre a monitorare queste informazioni deve anche notificare all'utente tutti i programmi che tentano una connessione sulla rete, magari indicando anche su quale porta è aperta tale connessione, in modo da permettergli di decidere se questa viene da un software sicuro oppure da qualche programma malevolo che genera connessioni a sua insaputa.

In realtà esistono anche i Firewall Hardware, che sono utilizzati per le reti aziendali o in generale per tutte le reti di grandi dimensioni, e agiscono come filtro per gli indirizzi IP che tentano di accedere alla rete. Il loro utilizzo però è consigliato per usi professionali; l'utente domestico medio potrà avere un buon grado di sicurezza anche utilizzando semplicemente uno dei tanti Firewall Software in circolazione. 

Oltre a varie opzioni a pagamento ne esistono anche diverse gratuite, nel seguito ne indicheremo qualcuna in modo che si possano provare e confrontare.

Iniziamo col dire che di suo il caro e buon Windows 7 possiede un firewall integrato. A dirla tutta la sua configurazione non è proprio facilissima ed immediata, anche perchè è piuttosto nascosto fra i meandri del pannello di controllo e si limita giusto alle azioni di base.

Ad ogni modo, per chi vuole sfruttare a pieno le funzionalità del firewall integrato in Windows esiste Windows Firewall Control, un software free che ne rende più facile l'utilizzo e l'impostazione delle regole sui programmi. 

http://www.attivissimo.net/acchiappavirus/za/za08_schermata_principale.jpgSe il firewall di windows non vi convince e volete provare altro, la prima scelta è senza dubbio Zone Alarm che nella sua versione free offre solo la funzionalità di firewall, mentre nelle sue versioni commerciali offre una security suite completa di antivirus, anti-spyware e controllo parentale. 

Una buona soluzione è anche PC Tools Firewall Plus . Software molto classico, permette di monitorare le connessioni in entrata ed in uscita tramite una interfaccia semplice ed intuitiva, consigliato per chi non vuole impazzire nella configurazione ma vuole un programmino facile da usare ed efficiente.   

Ottimo, anche se non più aggiornato da quando il marchio è stato acquistato da Symantec, è Sygate Firewall , che permette, oltre alle classiche impostazioni relative ai programmi, anche di stilare la lista degli indirizzi IP fidati, in modo da avere una sicurezza più ad ampio respiro e non limitata al solo controllo sui software.

Chi invece cerca una soluzione tutto-compreso potrebbe dare una sguardo a Comodo Firewall che oltre alla funzione di protezione della rete (anche per il Wi-Fi), include un antivirus e un anti-spyware. 

Chiaramente, nel caso scegliamo di utilizzare uno di questi software e non quello integrato in Windows, prima di procedere con l'installazione è necessario disabilitare quest'ultimo, onde evitare possibli conflitti fra i due software. 

 

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21 novembre 2011 1 21 /11 /novembre /2011 12:12

Ancora una volta presento uno dei computer di quando eravamo piccoli: dopo il Commodore 64 e il Super Nintendo è la volta dell'Amiga 500. I quasi trentenni come me sicuramente ricorderanno questo computer e tutta la famiglia delle sue evoluzioni, successore diretto del C64, e commercializzato in varie versioni dal 1987 al 1992.

http://www.giocagiue.it/wp-content/uploads/2010/08/amiga.jpgVenne presentato nel lontano Gennaio 1987 a Las Vegas (in Italia invece arrivò nel Maggio dello stesso anno al costo di 1.200.000 Lire) e per parecchio tempo rappresentò il punto di riferimento per gli appassionati di informatica dell'epoca. Le sue caratteristiche multimediali, superiori a quelle degli altri home computer dell'epoca, ed il notevole parco software ne fecero la macchina di gioco e lavoro ideale.

Il suo punto forte erano la versatilità di utilizzo ed il costo non eccessivo rispetto agli altri home computer in commercio nello stesso periodo. L'amiga 500 poteva essere utilizzato indifferentemente sia per i videogiochi che per il lavoro di tutti i giorni, cosa che spinse molte famiglie all'acquisto di questa macchina come "primo computer" di famiglia, utile sia per il lavoro del papà che per il divertimento dei figli.

Fisicamente l'Amiga 500 si presentava con il classico (per l'epoca) case monoblocco, in cui erano integrate la tastiera ed il lettore di floppy disk da 3.5"; su ogni disco si potevano immagazzinare fino ad 880 KiB di dati (il massimo consentito dal File System di AmigaOS).

L'alimentatore era da collegare esternamente, ed il monitor non era compreso nella dotazione ma non era un problema dato che si collegava facilmente ad un qualsiasi TV. L'unico accessorio in dotazione era il mouse a 2 tasti, ma nello stesso connettore si poteva tranquillamente collegare un qualsiasi Joystick dell'epoca, in modo da utilizzare l'Amiga come una vera e propria console di gioco.

http://www.extremzertifikator.de/bilder/amigaHand.gifDal punto di vista dell'hardware il processore era il Motorola 68000 (a 7,09 o 7,16 MHz a seconda che la versione fosse PAL o NTSC), la memoria RAM era di 512 KiB, il sistema operativo (il famoso AmigaOS) risiedeva sui 256 KiB della ROM e presentava 2 shell, una a riga di comando e una con l'interfaccia grafica Wimp

La scheda video permetteva nella modalità a 32 colori una risoluzione di 320x256 pixel in scansione progressiva, oppure 320x512 pixel in modalità interlacciata. A 16 colori invece si passava da 320 a 640 per quanto riguardava la risoluzione verticale; la palette di colori era in entrambi i casi di 4096 possibili combinazioni.

Il comparto audio prevedeva il suono stereo a 4 canali (2 per lato), con una frequenza di 28 KHz e campionamento a 8 bit.

Attualmente è possibile emulare questo storico personal computer tramite diversi software, il più famoso è WinUAE, che permette di ricreare in tutto e per tutto una piattaforma Amiga su qualsiasi pc windows o Linux.

 

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17 novembre 2011 4 17 /11 /novembre /2011 12:39

http://linuxubuntu.myblog.it/media/00/02/4059068244.jpegSe nel mondo Microsoft le uscite di nuovi sistemi operativi avvengono con tempistiche piuttosto lunghe, l'universo Linux ogni mese o quasi si amplia con l'arrivo di una nuova versione di una delle tante distribuzioni presenti.  

Stavolta tocca ad OpenSUSE che dopo 8 mesi di sviluppo rilascia la sua nuova versione, numerata 12.1 (per il download utilizzate il link ufficiale ): le novità sono molte, sia dal punto di vista dell'interfaccia che per quanto riguarda le funzionalità, nel seguito vedremo di introdurre le più importanti.

Partiamo subito col dire che nella nuova OpenSUSE l'utente avrà ampia scelta per quanto riguarda l'ambiente desktop da usare : al momento dell'installazione si potrà decidere di utilizzare uno fra GNOME 3.2, KDE 4.7.3, XFCE 4.8 e LXDE, presenti nel dvd di installazione con le ultime versioni rilasciate. Inoltre OpenSUSE 12.1 è la prima versione Linux in assoluto ad uscire con integrati gli strumenti KolorManager e Oyranos per la gestione del colore per Gnome e Kde.  Sempre per quanto riguarda Kde è da segnalare la sostituzione di KpackageKit con Apper, la nuova utility per aggiungere e rimuovere programmi; questa nuova  feature migliora l'interazione dell'utente con il sistema, semplificando la configurazione dei pacchetti software.

Ci sono molte novità anche per quanto riguarda Internet e il Cloud: Il Browser predefinito è Firefox 7, ma ovviamente nei repository è disponibile anche Chromium. Il framework Horde Groupware 4 invece si occupa del cloud computing. Dal lato server invece svetta la suite WebYaST per la gestione remota del sistema. Questa offre un'interfaccia web notevolmente migliorata per amministrare i sistemi openSUSE da remoto, con l'introduzione di nuovi moduli e la possibilità di ottenere prestazioni più elevate grazie alle migliorie introdotte.

http://static.blogo.it/ossblog/12.1_Installerboot1.pngL'introduzione del framework Horde 4 per il software collaborativo invece rende disponibile un potente sistema di applicazioni basate sul cloud computing, che includono un moderno client Webmail ed un framework, basato su PHP, su cui è stato realizzato tutto il resto.

Per quanto riguarda la virtualizzazione, il nuovo kernel di openSUSE ne permette l'esecuzione direttamente sugli Amazon EC2 cloud. Per quanto riguarda l'utilizzo come host invece, è da segnalare l'introduzione delle più aggiornate tecnologie di virtualizzazione, tra cui Xen 4.1KVM e VirtualBox, gestite con le più recenti versioni di virt-manager e open-vm-tools.

Dulcis in fundo, openSUSE è la prima distribuzione Linux ad uscire con OwnCloud integrato nel desktop. Inoltre il repository Virtualization & Cloud , specifico per openSUSE 12.1 offre le versioni più recenti di EucalyptusOpenNebula e OpenStack. 

Gli smanettoni incalliti saranno entusiasti di sapere che la nuova OpenSUSE è la prima versione di Linux con integrato il supporto al nuovo linguaggio di programmazione di Google, Go (a cui prossimamente dedicheremo un pò di spazio). Include inoltre (con il compilatore LLVM3 appena rilasciato, e clang ), l'ambiente di compilazione in C/C++ basato su LLVM. Per chi non lo sapesse, LLVM essendo utilizzato dai driver open source che supportano l'accelerazione grafica delle schede di ATI e NVIDIA, diventa parte integrante di un comparto grafico ad alte prestazioni per Linux, quindi chi fa grafica in maniera semi-professionale o perchè no anche ad alto livello, potrà trarre molti vantaggi. 

Infine è importante fare presente agli utenti che questo rilascio di openSUSE è compilato con Gcc 4.6.2 e Link Time Optimization che permettono (o promettono ? aspettiamo di provare il sistema per dirlo) di ottenere un miglioramento delle prestazioni globali da parte di tutto il software eseguito in OpenSUSE 12.1.

Per informazioni più dettagliate su tutte le novità di questa nuova release vi rimando al sito ufficiale 



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15 novembre 2011 2 15 /11 /novembre /2011 20:51

Spesso e volentieri il nostro caro PC mostra segni di insofferenza: rallentamenti, messaggi di errore e comportamenti anomali vari che portano l'utente medio alla conclusione che una bella formattazione è l'unica soluzione per riavere un computer che funzioni in modo decente.

In realtà molti di questi problemi possono essere risolti, se non addirittura evitati, con una corretta manutenzione del registro di sistema di Windows. Il registro di sistema, in una qualsiasi versione di Windows è il database in cui sono conservate le informazioni, le impostazioni e i parametri di configurazioni del sistema operativo e di tutte le applicazioni installate. Eventuali errori sui files che contengono queste informazoni possono risultare dannosi per il funzionamento del sistema e nei casi più gravi addirittura possono portare al mancato avvio del computer. 

http://www.guidafacilepc.it/wp-content/uploads/2008/12/registro-di-sistema.jpgInoltre quando installiamo e disinstalliamo applicazioni spesso restano memorizzate nel registro di sistema tutte le impostazioni relative, questo porta a un aumento delle dimensioni del database, con la conseguenza di rallentamenti del pc o di segnalazioni di errore nei casi più gravi. Una corretta manutenzione del registro di sistema è quindi fondamentale se vogliamo continuare ad avere un sistema operativo efficiente nel corso della vita operativa del nostro pc; periodicamente sarebbe opportuno non solo eliminare dal registro tutte le voci non più necessarie, ma anche effettuare una operazione di compattazione e deframmentazione dello stesso, in modo da diminuire la dimensione del files che lo compongono e velocizzarne le operazioni di lettura e scrittura.

Queste operazioni sono abbastanza complicate da eseguire manualmente (ad esempio tramite regedit l'applicazione nativa di Windows per la gestione del registro di sistema), anche perchè se si agisce senza sapere bene cosa si sta facendo si corre il rischio di compiere ulteriori danni. Per fortuna corrono in nostro aiuto innumerevoli software che analizzano il registro di sistema alla ricerca delle informazioni non necessarie e provvedono alla loro eliminazione in maniera sicura e protetta. 

Ad esempio Glary Utilities, scaricabile a questo link sia in versione gratuita che a pagamento, fornisce oltre a un potente strumento per la ricerca e la correzione di errori nel registro di sistema, anche la possibilità di effettuarne la deframmentazione. In realtà è un software molto più ampio, che permette anche di ottimizzare vari aspetti del sistema operativo. http://screenshot.it.sftcdn.net/it/scrn/65000/65368/glary-utilities-15.jpg

Allo stesso modo, Ccleaner, raggiungibile a questo link, oltre ad essere principalmente un software per la pulizia dell'hard disk, contiene anche uno strumento di pulizia del registro di sistema molto efficiente.

Pensato esclusivamente per lavorare sul registro di sistema è invece Uniblue Registry Booster, scaricabile da questo link sia in forma gratuita che a pagamento. E' uno strumento molto potente che permette sia di effettuare la pulizia del registro di sistema che di compattarlo per migliorare le prestazioni del sistema.

Chi è interessato solo alla pulizia del registro invece potrà utilizzare RegCleaner, disponibile al seguente link. Pur non essendo un prodotto recentissimo è uno strumento molto potente ed efficiente per l'ottimizzazione del registro di sistema. 

 

 

 

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9 novembre 2011 3 09 /11 /novembre /2011 14:40

Finalmente anche in Italia arriva il nuovo tablet-quasi-smartphone di Samsung, vediamone le caratteristiche più interessanti. Partiamo dall'aspetto, che ricorda da vicino il parente Samsung Galaxy II anche se le dimensioni sono diverse : 146.85 x 82.95 x 9.65 mm, più grande di un Iphone 4S, ma più piccolo di Ipad 2, (già questo basterebbe a dargli l'etichetta di incrocio fra tablet e smartphone, ma c'è anche altro che scopriremo più avanti).

http://www.agemobile.com/files/gal/news/2011/11/samsung-galaxy-note_3.JPGLa struttura è molto solida, ma chiaramente date le dimensioni che lo rendono un pò sovradimensionato rispetto a uno smartphone non si riesce ad utilzzare una sola mano per gestire tutto il touch-screen da 5,3".

Dal punto di vista hardware il display, di cui abbiamo già accennato, è un Super Amoled da 5,3" XWGA dalla risoluzione di 1280x800. I colori sono perfetti anche sotto la luce diretta del sole, solo il bianco risulta un pò paonazzo in alcune situazioni, ma è un difetto da poco conto in realtà.

Il touch-screen è di tipo capacitivo, ma Samsung riesce a stupirci tramite l'implementazione di una particolare tecnologia che permette di utilizzare il pennino (s-pen) in dotazione al posto delle dita. E' un vantaggio non da poco quando si vuole utilizzare il nostro tablet per prendere appunti o fare qualche disegno tramite il software in dotazione.

Il processore è un dual core da 1,4GHz (quasi il top della categoria in quanto a potenza), la GPU Mail 400 è la stessa di Galaxy S II, completano la dotazione 1GB di RAM e ben 16GB di memoria interna (espandibile grazie allo slot per MicroSD). La fotocamera è da ben 8 Megapixel con flash LED, e permette di registrare video in HD (anche se negli scatti notturni non si comporta granchè bene). Inoltre è presente una fotocamera frontale da 2 MP per le videochiamate (e qua ritorna l'incrocio con gli smartphones).

La connettività è garantita dalla presenza del bluetooh, del Wi-Fi e del modulo 3G (non opzionale ma di serie). Ovviamente c'è anche il sistema A-GPS per la navigazione satellitare tramite Google Maps.   

http://www.telefonino.net/new_files/images/global/Samsung-Galaxy-Note_57561_1.jpgIl Sistema Operativo è Android 2.3 Gingerbread, con Interfaccia TouchWiz. Samsung ci fornisce inoltre una grande quantità di software, sia preinstallati che scaricabili gratuitamente, che ci permetteranno di utilizzare pienamente la s-pen in dotazione per scrivere, modificare documenti di Office e disegnare. L'integrazione con i Social Network è garantita dai client in dotazione; dal punto di vista multimediale invece è presente un lettore mp3, un lettore divx e un editor di immagini. Il Browser Internet è molto fluido e sfrutta le dimensioni del display per dare un esperienza di navigazione quasi da computer desktop.     

La batteria da 2500 mAh sembra dare una autonomia discreta, anche se l'utilizzo intensivo tende ad ridurne drasticamente la durata come del resto capita un pò a tutti i concorrenti. 

Finiamo con la nota dolente, il prezzo : gli operatori italiani lo propongono comprensivo di offerte dati e voce a una cifra di 699€. Acquistarlo senza contratto costa invece 629€. Per fortuna online si possono trovare offerte migliori. 

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8 novembre 2011 2 08 /11 /novembre /2011 11:06

Tutti (almeno spero) sappiamo che l'hard disk è la parte del PC destinata alla conservazione dei dati. Non tutti però siamo a conoscenza di come funziona nello specifico; il File System è la parte di sistema operativo destinata a gestire la memorizzazione e le operazioni da compiere sui files contenuti nell'hard disk.

Ne esistono di diversi tipi in base al sistema operativo utilizzato : ad esempio nei sistemi Windows si può utilizzare sia il File System FAT 32 che NTFS, su Linux sebbene questi siano supportati è preferibile usare EXT3 o EXT4 che offrono prestazioni migliori. 

Al momento in cui per qualsiasi motivo abbiamo bisogno di un nuovo HD la prima cosa da fare è scegliere quale File System creare al momento della formattazione. Una volta scelto, in base al sistema operativo e agli usi che ne dobbiamo fare, si deve decidere se utilizzare una partizione unica oppure dividere l'hard disk in più partizioni.

In linea di principio se abbiamo intenzione di installare un unico sistema operativo e non abbiamo esigenze particolari una sola partizione basta e avanza (ed è in effetti la soluzione che troviamo quando acquistiamo un PC col sistema operativo preinstallato).

http://nonsolounix.files.wordpress.com/2008/01/partizioni2.pngMa in realtà sarebbe sempre opportuno creare almeno due partizioni, una principale dove sarà installato il sistema operativo e l'altra destinata a programmi e/o dati,(a dirla tutta c'è anche chi sostiene l'idea che ne servano almeno tre: S.O, Software e Dati). Questa divisione logica dello spazio fisico permette di gestire in modo migliore eventuali problemi critici: ad esempio reinstallazioni del sistema operativo che costringono alla perdita totale del dati nel caso di un HD mono-partizione con un hard disk che ha la specifica partizione per il sistema operativo vengono scongiurate.

Il problema però è che gestire le partizioni non è una cosa molto semplice, e le possibilità di fare qualche errore sono abbastanza elevate se ci si mette a smanettare in maniera casuale. Per fortuna ci sono parecchi software che aiutano nell'effettuare queste operazioni facilitando il compito a chi non è espertissimo.

Ad esempio tutti conosciamo Partition Magic (link) probabilmente il miglior software commerciale per la creazione e la gestione di partizioni, ma esistono anche software con licenza freeware equivalenti, nel seguito elencheremo i due software di punta nel campo, con le stesse funzionalità del parente a pagamento, ma completamente gratuiti.

http://www.manualigratis.it/wp-content/uploads/Partition-Wizard.jpgIniziamo da Partition Wizard link : a detta di molti la migliore alternativa free a Partition Magic, permette di creare, cancellare e formattare partizioni in tutti i formati Windows e Linux. In più offre le funzioni di resize, recovery, merge e convert per gestire in tutto e per tutto le partizioni create, senza bisogno di riavvii e senza il pericolo di perdite di dati.

La seconda proposta è data da GParted link: non è un eseguibile, ma una immagine ISO da masterizzare su cd e utilizzare come disco di avvio. Una volta in esecuzione permette di creare partizioni (in tutti i formati, sia per sistemi Windows che per sistemi Linux based) in maniera semplice e veloce; può spaventare il fatto che sia una utility Linux (anche se funziona egregiamente anche su sistemi Windows dal momento che si avvia prima del sistema operativo), ma una volta imparate le funzioni base è uno strumento molto utile, anche se non esente da complicazioni.

Per completezza bisogna aggiungere che esistono anche altri software per la gestione e la creazione di partizioni, sia commerciali che freeware. In questa breve discussione ci siamo limitati a indicare i più famosi allo scopo di iniziare i lettori meno pratici al concetto di partizione. Una semplice ricerca su Google aprirà un mondo a riguardo.  

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